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Apu Amd: la terza generazione

Redazione | 9 Agosto 2013

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La prima Apu (Accelerated Processing Unit) è stata presentata da Amd due anni fa, precisamente nel gennaio del 2011 con […]

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La prima Apu (Accelerated Processing Unit) è stata presentata da Amd due anni fa, precisamente nel gennaio del 2011 con il nome in codice Llano, seguita a giugno 2012 dalla seconda generazione denominata Trinity. Una Apu, lo ricordiamo, è un processore che integra al proprio interno la Cpu, il sottosistema grafico, il controller per la memoria e altre funzioni un tempo gestite dal chipset (tipicamente del north bridge, ma con Temash l’intero chipset è stato condensato all’interno dell’Apu).  Un approccio di questo tipo ha tanti vantaggi, a partire dall’efficienza dei vari componenti, passando per i consumi e la produzione di calore inferiori, fino al minor spazio occupato sulle schede madri. Integrando in maniera stretta Cpu e Gpu è possibile progettare i vari blocchi funzionali in modo che non siano specializzati per fare un solo tipo di lavoro, permettendo una maggiore versatilità , ed eliminando anche alcuni componenti che finiscono con il risultare ridondanti.

di Pasquale Bruno

ICON_EDICOLATale tipo di approccio, denominato Hsa (Heterogeneus System Architecture) consente di sfruttare al massimo tutte le unità  di calcolo con la massima efficienza, operando all’unisono. La Gpu, per esempio, molto efficiente nei calcoli di tipo parallelo, può svolgere vari compiti e non solo quelli legati all’elaborazione grafica.
A giugno di quest’anno è stata presentata la terza generazione delle Apu mobile, composta dalle piattaforme Richland, Kabini e Temash. Una differenziazione resa necessaria dai nuovi fattori di forma comparsi sul mercato (ultraslim, tablet e convertibili) che necessitano di un livello di integrazione ed efficienza energetica ben superiore rispetto alle Apu per notebook tradizionali. Amd ha dunque suddiviso le Apu in più famiglie a seconda del campo di impiego; è chiaro che un processore quad core da 35 W per un notebook da gioco è profondamente diverso rispetto a uno da 8 watt destinato ai tablet.
Le Apu Richland, vendute sotto il nome commerciale Elite Performance, sono appunto indirizzate ai notebook dove è richiesta maggiore potenza, anche dal punto di vista grafico. Molti modelli sono di tipo quad core e utilizzano Gpu Radeon serie HD 8000. Le Apu Kabini sono indirizzate al settore mainstream e saranno presenti sui notebook di fascia bassa e media più attenti al prezzo.
Le Apu Temash, infine, sono denominate Elite Mobility e presentano ingombri e consumi particolarmente ridotti: Amd le ha progettate espressamente per i dispositivi più piccoli. Hanno un Tdp (Thermal Design Power) massimo di 8 watt, che può scendere addirittura a 3,9 watt per il modello A4-1200.
Amd ha conservato le denominazioni A10, A8, A6 e A4 all’interno di tali famiglie così differenti tra loro. Dunque per capire cosa c’è all’interno di un portatile si deve osservare il logo, che può riportare la sigla “Elite Mobility” o “Elite Performance”, oppure può essere del tutto privo di didascalia nel caso delle Apu Kabini. Per togliere ogni dubbio è necessario conoscere la sigla esatta della Apu; tutti i modelli sono dettagliati nella tabella in questa pagina.

L’architettura Richland

Richland deriva strettamente dalla precedente architettura Trinity apparsa l’anno scorso. Sono state apportate migliorie soprattutto per quanto riguarda l’efficienza e i consumi, che hanno permesso tra l’altro di salire con le frequenze di clock. Le Apu Richland rappresentano il top di gamma per quanto riguarda le prestazioni e sono le uniche a poter sfruttare la tecnologia Dual Graphics, che permette di sfruttare in parallelo la Gpu integrata e una esterna, sommando la potenza di calcolo come nelle configurazioni Crossfire per i Pc desktop.
I modelli presentati sono sette: tre sono ad alte prestazioni e hanno un Tdp di 35 W, quattro sono a basso consumo e la differenza principale sta nelle frequenze di clock più basse per Cpu e Gpu. Amd posiziona queste Apu nello stesso segmento di mercato occupato dai Core i3 e Core i5 di Intel; per pura potenza di calcolo non sono previsti modelli che vadano a insidiare i Core i7. Il fatto di utilizzare le stesse sigle per Apu standard e low power può generare confusione; d’altronde è lo stesso problema che accade con Intel, dove sotto la denominazione Core i7 possiamo trovare dei quad core molto potenti e dei dual core da 17 watt.
Oltre alle frequenze di clock, tra le varie Apu Richland A10, A8, A6 e A4 possiamo trovare un numero di stream processor variabile (192, 256 o 384) e un diverso quantitativo di cache L2. Amd ha scelto di dare un nome diverso a ogni Gpu integrata, introducendo una proliferazione di sigle ma in compenso permettendo di identificarne con sicurezza le caratteristiche (al contrario di Nvidia).
Per una disamina approfondita dell’architettura Richland rimandiamo allo scorso numero di PC Professionale, dove è stata analizzata in tutti i dettagli; qui ne ricordiamo le caratteristiche principali, che come abbiamo ricordato all’inizio non differiscono molto da quelle di Trinity. (…)

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero 270 di PC Professionale