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Ryzen Threadripper

Michele Braga | 7 Settembre 2017

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  L’attesa è finita. Dopo tante piccole anticipazioni, dallo scorso 10 agosto sono ufficialmente in commercio i processori Ryzen Threadripper […]

 

L’attesa è finita. Dopo tante piccole anticipazioni, dallo scorso 10 agosto sono ufficialmente in commercio i processori Ryzen Threadripper con i quali AMD entra in grande stile nel segmento dei desktop ad alte prestazioni. Si tratta di cpu che impressionano per caratteristiche tecniche, per dimensioni fisiche ma anche per il prezzo. Dopo anni in cui l’attenzione dell’azienda è rimasta focalizzata sulle Cpu e sulle Apu per il segmento consumer di profilo più basso, siamo contenti di rivedere AMD con un’architettura in grado di fare concorrenza a quelle Intel e indirizzata a configurazioni veramente di fascia alta anche per uso prosumer e professionale.

di Michele Braga

ICON_EDICOLAL’ultima volta che abbiamo visto AMD e Intel contendersi il primato del mercato risale ai primi anni 2000 quando la battaglia si combatteva sul fronte delle frequenze operative. A quel tempo l’azienda che riusciva a spingere la propria architettura alla frequenza più alta era in grado avvantaggiarsi rispetto all’altra. Oggi la sfida si gioca su un campo totalmente diverso: il vantaggio si ottiene integrando il maggior numero di core con un alto parametro Ipc (Instructions per Clock) all’interno di un singolo processore consumer. Fino a poche settimane fa questo numero massimo di core corrispondeva a 10, ma AMD ha spinto questo limite a 16 con l’introduzione dei processori Ryzen Threadripper o più semplicemente Threadripper.

La nostra redazione fa parte del ristretto gruppo di testate specializzate alle quali AMD ha inviato uno dei kit approntati per il lancio globale che ha portato sugli scaffali i primi due modelli Threadripper 1950X e 1920X ai quali seguirà  la versione 1900X.
Come vedremo tra poco i processori Threadripper sfruttano un design simile a quello delle unità  AMD Epyc (quelle di classe enterprise) e adattato per le piattaforme consumer. Questi modelli utilizzano il nuovo socket TR4 di tipo LGA (Land Grid Array) a 4.094 contatti – meccanicamente identico ma non compatibile a quello SP3 dei processori Epyc – rispetto a quello AM4 di tipo PGA (Pin Grid Array) a 1.331 contatti impiegato per i processori Ryzen 7, 5 e 3.

Per comprendere la portata dei nuovi processori vale la pena partire da qualche dato numerico. Ryzen Threadripper 1950X, dotato di 16 core fisici e in grado di gestire fino a 32 thread in simultanea, è l’attuale processore top di gamma della linea Ryzen. Alle sue spalle troviamo il modello Threadripper 1920X dotato di 12 core fisici e in grado di eseguire fino a 24 thread in simultanea. Il computo dei core fisici supera quello dei 10 core presenti nel processore Core i9 7900X presentato da Intel, anche se già  sappiamo che l’azienda di Santa Clara completerà  la propria offerta entro la fine dell’anno con i modelli mancanti e in grado di raggiungere un massimo di 18 core fisici.
 Se le differenze in termini di numero di core saranno presto appianate, quello che è più interessante per chi desidera realizzare un desktop di questa classe è che il processore Ryzen Threadripper 1950X con 16 core fisici costa circa come il modello Core i9 7900X con 10 core fisici, ovvero intorno ai 1.000 euro. Per acquistare uno dei prossimi modelli Intel con 18 core fisici sarà  necessario spendere circa 2.000 euro, ovvero più del doppio rispetto al Ryzen Threadripper 1950X. (…)