Successivo

News

IMApp per navigare all’interno del museo

Giorgio Panzeri | 17 Settembre 2014

I Musei Civici di Palazzo Farnese di Piacenza hanno adottato IMApp di Ultraviolet come tecnologia di base della propria App […]

Logo Musei di Palazzo FarneseI Musei Civici di Palazzo Farnese di Piacenza hanno adottato IMApp di Ultraviolet come tecnologia di base della propria App ufficiale (Il Farnese, disponibile per iOs e per Android). La tecnologia IMApp è in grado di integrarsi con ogni App per Apple iOS e Android e assicura un’esperienza di visita guidata interattiva, personalizzata e con durata non circoscritta al periodo di permanenza nell’edificio.

“L’idea per IMApp mi è venuta in viaggio di nozze mentre, a Parigi, visitavo il Louvre e mi sono perso all’interno della struttura”, spiega Marco Boeri, Amministratore di Ultraviolet. “Un posto talmente ricco di opere e bellezze dove mi avrebbe sicuramente fatto comodo una “guida interattiva” facile da usare e capace, da una parte di condurmi e orientarmi, e dall’altra di darmi informazioni sull’opera che stavo guardando”.

Nello specifico, I Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza sono il primo museo italiano, e uno dei primi 5 in Europa, a utilizzare la tecnologia iBeacon sviluppata da Apple. I beacon sono piccoli emettitori Bluetooth con un raggio d’azione che va da pochi centimetri a 70 metri. Ogni volta che uno smartphone o un tablet entra all’interno di questo raggio, vengono inviate delle notifiche e scatenate delle azioni, personalizzabili per ogni utente, sul dispositivo. In particolare per i musei di Piacenza appena lo smartphone o il tablet con attiva l’applicazione “Il Farnse” entra nel raggio di azione di un beacon vengono visualizzate tutte le informazioni relative al quadro, e se ci sono possono essere scaricate informazioni aggiuntive o video.  L’esperienza culturale non si limita alla permanenza nel museo: il visitatore può infatti pianificare in anticipo la visita inserendo le opere che più lo interessano nei Preferiti e continuare la consultazione delle informazioni multimediali di quanto ha visto anche una volta tornato a casa. Infatti, mentre le normali audioguide – per quanto sofisticate nei contenuti – vanno comunque restituite al termine della visita, i contenuti messi a disposizione grazie a IMApp sono fruibili sui dispositivi personali dei visitatori per sempre e ovunque.

“Il progetto IMApp, vincitore della StartCup 2013 patrocinata dal Comune di Piacenza, ci è sembrato molto adatto per  le esigenze dei Musei Civici e così è nata la collaborazione con Ultraviolet per l’installazione sperimentale presso i Musei di Palazzo Farnese. Siamo certi che la particolare innovazione del progetto porterà  benefici ai visitatori e conseguentemente buona visibilità  al nostro museo”, commenta l’Assessore alla cultura Tiziana Albasi.
Dal punto di vista del gestore del museo, e di qualsiasi luogo – fiera, centro commerciale, manifestazione indoor – che sceglie di adottare tale tecnologia, il vantaggio principale risiede nel non dovere sostenere spese di gestione e manutenzione dell’hardware delle audioguide tradizionali. Grazie alla particolare architettura di IMApp, infatti, i contenuti abbinati a ogni beacon possono essere aggiornati e modificati molto semplicemente e in tempo reale, rendendo tale scelta estremamente agile e versatile.
Abbiamo potuto provare su campo l’efficienza del sistema. L’app e semplice e intuitiva. È di piccole dimensioni perché il contenuto è tutto online. All’inizio mostra la mappa delle sale e una serie di puntini rossi che indicano i quadri con spiegazione (solo i quadri più rappresentativi hanno una spiegazione). Ci si può muovere di sala in sala e quando si arriva a un quadro con spiegazione il testo e le immagini i compaiono direttamente sullo smartphone o su tablet. Si può usare ‘app anche per trovare un’opera in particolare: appena selezionata ci verrà  proposta la mappa con le indicazioni per raggiungerla.



Screenshot_2014-09-16-16-07-54Screenshot_2014-09-16-16-08-03 Screenshot_2014-09-16-16-08-34Screenshot_2014-09-16-16-07-18

Due sono i problemi che a mio avviso devono essere risolti: la precisione e l’infrastruttura. Mi spiego meglio: quando si è in una sala con diversi quadri importanti con il loro commento (e il loro beacon) a volte ci si può fermare davanti a un quadro e ottenere sullo smartphone le spiegazioni di un’altra opera che ha un beacon tarato con un raggio troppo ampio. Oppure a volte se il beacon è tarato su un raggio molto basso bisogna avvicinarsi molto al quadro per ottenere le informazioni.  È un problema di gioventù che potrà  essere risolto con una buona taratura dei raggi di azione dei singoli beacon o implementando tecniche diverse, come un unico beacon per sala con la selezione manuale dei quadri.

Più importante il problema dell’infrastruttura. L’app ha tutti i contenuti online, per cui se si vuole agevolare la visita del museo da parte dei turisti stranieri  (e con l’Expo 2015 ne arriveranno molti) dovrà  essere installata un’efficiente rete wifi, perché chi arriva dall’estero non usa la connettività  3 o 4G per i costi troppo elevati. Oppure bisognerà  realizzare una specifica app con tutti i contenuti già  inseriti (modalità  offline), perdendo però la possibilità  di aggiungere n tempo reale nouvi contenuti multimediali.

Complessivamente però è un’idea veramente interessante, innovativa e in grado di migliorare la fruizione dei contenuti dei musei. Ma non solo. IMApp potrà  essere utilizato non solo per migliorare le esperienze culturali ma anche in ambito commerciale, per esempio per la navigazione interna nei grandi centri commerciali, con la possibilità  di inviare offerte personalizzate a seconda delle esigenze dell’utente.