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Jawbone Up 24 contro Fitbit Flex

Giorgio Panzeri | 11 Ottobre 2014

L’UP 24 è un vero e proprio bracciale, robusto e resistente. Va scelto bene perché non può essere successivamente adattato […]

L’UP 24 è un vero e proprio bracciale, robusto e resistente. Va scelto bene perché non può essere successivamente adattato al polso (per esempio se è troppo stretto vi darà  sempre fastidio). Per questa ragione è disponibile in tre dimensioni (piccolo, medio e grande) e un’anta in plastica sulla scatola del prodotto ha un foro nel quale inserire il polso per capire se è il modello corretto. Il Flex, invece, è un rivelatore da inserire in un braccialetto e nella scatola sono già  presenti due bracciali (piccolo e grande) che si adattano a tutti i polsi. Come abbiamo detto i due prodotti sono compatibili con i vari sistemi operativi per smartphone, ma nella scatola del Flex è presente anche una chiavetta Usb Bluetooth per computer. Vi chiederete: ma a cosa serve un dongle Bluetooth quando tutti i computer hanno oramai questa tecnologia integrata? Serve perché per poter sincronizzare l’oggetto occorre la versione 4.0 del Bluetooth che pochi computer hanno già  a bordo. E il Flex oltre alle app ha un sito dedicato nel quale vedere i propri dati anche se non si ha uno smartphone. Insomma, l’Up 24 è più solido e (gusto personale) bello da indossare, mentre il Fitbit Flex è più flessibile nell’uso.

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Per una valutazione degli oggetti non basta però accertare l’accuratezza del rilevamento dei passi e la qualità  dell’ergonomia, anche l’ecosistema delle applicazioni è importante. Abbiamo già  detto che il Flex ha anche un sito dedicato dove si possono analizzare i nostri trend. Sicuramente più immediata è la consultazione dell’app sullo smartphone che riporta gli stessi dati e visualizza i trend. Entrambe le interfacce sono complete ben fatte (un po’ più belle su iPhone che su Android). Oltre ai dati su passi fatti e le ore dormite (con l’analisi qualitativa del sonno), si possono inserire manualmente i dati sul peso. Si possono anche inserire i dati su ciò che mangiamo in modo che il programma calcoli le calorie acquisite e quelle spese con il movimento (sempre troppo poche). Vista l’importanza del bere acqua, il Fitbit Flex tiene traccia anche di quanti bicchieri di acqua si sono bevuti durante il giorno e ci avverte se stiamo bevendo troppo poco. Devo dire che ci vuole tempo e volontà  per inserire i dati sul cibo e, se non si è veramente motivati spesso non lo si fa.

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Un’altra funzione che trovo interessante è la sveglia silenziosa: il bracciale vibra e ci sveglia senza disturbare chi dorme al nostro fianco. L’Up 24 ha anche una funzione in più che si chiama finestra intelligente che può essere selezionata tra i 10 e i 30 minuti. A seconda del tipo di sonno (profondo o più superficiale) il bracciale vibrerà  un po’ prima o un po’ dopo l’ora impostata per svegliarci in modo meno drastico.

Per concludere, che dire su questi due prodotti? Sono entrambi belli, precisi e funzionali. Se si ha uno smartphone con Windows Phone 8 c’è una sola scelta possibile (almeno per ora): il Fitbit Flex. Se si ha un telefono Android o iOs vanno bene entrambi. Tenete presente che l’Up 24 ha qualche funzione in più, è più robusto e garantisce 14 giorni di autonomia (contro i circa 7 del Flex), ma il Flex costa circa 30 euro di meno.

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