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Metti Windows su Mac

Pasquale Bruno | 30 Gennaio 2012

Apple

L’installazione di Windows 7 su un computer Apple, purché sufficientemente recente, è una procedura assolutamente legale e alla portata di tutti. Vi spieghiamo passo per […]

L’installazione di Windows 7 su un computer Apple, purché sufficientemente recente, è una procedura assolutamente legale e alla portata di tutti. Vi spieghiamo passo per passo come avere due sistemi operativi pienamente funzionanti sul proprio desktop o notebook Mac.

di Pasquale Bruno

Boot Camp è quell’insieme di tecnologie sviluppato da Apple che consente di installare Windows in una partizione del disco fisso del proprio computer Mac. Introdotto in via sperimentale con Mac OS X 10.3 Tiger, con il tempo si è raffinato e oggi rappresenta una soluzione molto affidabile. Dopo l’installazione di Windows tramite una procedura guidata, sarà  possibile scegliere da un pannello di controllo quale sistema operativo avviare di default quando si accende il Pc. Tale impostazione può essere sempre cambiata in seguito.

La procedura prevede inizialmente il ripartizionamento non distruttivo del disco per fare spazio a Windows, quindi un riavvio e l’inizio della normale fase di installazione del sistema operativo Microsoft. In seguito sarà  richiesta l’installazione dei driver (denominati software di supporto) per far riconoscere correttamente a Windows i componenti hardware del Mac.

Sottolineiamo che la procedura non cancella i dati esistenti su disco né tantomeno il sistema operativo Apple presente; in ogni caso è bene fare un backup per sicurezza. I rischi sono pochi ma insidiosi: tra questi, un’interruzione improvvisa dell’alimentazione elettrica prima del completamento di tutte le operazioni, per cui si raccomanda a chi ha un notebook di lavorare sempre con il caricabatteria collegato. Il secondo rischio è di installare Windows sulla stessa partizione dove risiede Mac OS X. Con le ultime versioni di Boot Camp è difficile sbagliare, perché la partizione giusta viene rinominata proprio “Bootcamp”; fate comunque attenzione durante questo delicato passaggio.

Di Boot Camp ne esistono molte versioni; il supporto a Windows 7 è stato introdotto a partire dalla 3.1. La procedura guidata da noi illustrata si riferisce alla versione più recente, la 4.0, fornita con Mac OS X 10.7 Lion. Può essere valida anche con le versioni 3.x disponibili per Mac OS X 10.5 Leopard e 10.6 Snow Leopard, con alcune differenze che saranno illustrate più avanti. Per chi fosse interessato, con Boot Camp 3.x è possibile installare anche Windows XP o Vista, eventualità  negate alla versione 4. Con qualche trucco è possibile installare anche Linux, benché tale possibilità  sia non supportata da Apple.

Un’altra differenza fondamentale tra le versioni 3 e 4 di Boot Camp sta nella gestione dei driver necessari a Windows. Con la release più recente tali driver possono essere scaricati da Internet e copiati su una chiavetta Usb o masterizzati su Cd-Rom. Con le release 3.x o precedenti, i driver sono contenuti esclusivamente nel Dvd originale di Mac OS X; in assenza di quest’ultimo è inutile procedere oltre.

Per quanto riguarda i requisiti hardware, l’installazione di Windows è possibile su qualsiasi notebook o desktop Mac purché con architettura Intel. Per i modelli più anziani è indispensabile un upgrade del firmware EFI, da effettuare tramite gli aggiornamenti software di Mac OS X. Per tale motivo è consigliabile controllare tutti gli aggiornamenti disponibili per la propria macchina prima di iniziare.

L’installazione dal lato Mac

Una volta fatti gli aggiornamenti e il backup dei propri dati, nonché aver controllato la rispondenza ai requisiti minimi, si può iniziare lanciando l’utility Assistente Boot Camp (figura 1 del tutorial) che provvederà  prima a scaricare i driver necessari se la versione di BootCamp è la 4.0 (figura 3), altrimenti si passa subito al ripartizionamento del disco (figura 6).

Per le dimensioni della nuova partizione raccomandiamo di andare oltre i 20 Gbyte suggeriti; meglio 80 o 100 Gbyte a seconda delle necessità .

Una volta creata la partizione, bisogna inserire il Dvd di Windows 7 e quindi cliccare sul pulsante Inizia installazione: il computer verrà  riavviato e partirà  la consueta procedura di installazione di Windows 7 sulla partizione appena creata.

Se non avete un’unità  ottica (tipico caso del MacBook Air) potete creare un’immagine del Dvd di Windows su una chiavetta Usb da almeno 4 Gbyte, utilizzando un altro Mac. La chiavetta potrà  quindi essere usata al posto del Dvd sul vostro Mac. Tale possibilità  è presente solo se avete Mac OS X 10.7 Lion e Boot Camp 4.

L’installazione dal lato Windows

È identica alla consueta procedura di installazione su un Pc. Comparirà  per prima la schermata che invita a selezionare la lingua, la tastiera e le impostazioni nazionali; si clicca poi su Installa, si accettano i termini della licenza e quindi bisogna scegliere Personalizzata (utenti esperti) nella finestra successiva.

Verrà  chiesto su quale partizione bisogna installare Windows: scegliere quella denominata Bootcamp e cliccare quindi su Opzioni unità  (avanzate). Dalla finestra successiva bisogna formattare la partizione: verificate ancora una volta che sia selezionata quella giusta e cliccate su Formatta. Dare conferma e attendere qualche istante che la formattazione vada a termine. Si ritornerà  automaticamente alla schermata precedente: controllare ancora una volta che sia selezionata la partizione giusta e cliccare su Avanti.

Inizierà  quindi la copia dei file su disco, che richiederà  diversi minuti.

Al termine il computer sarà  riavviato e poi saranno richieste alcune impostazioni personalizzate, come il nome utente e il nome del Pc, il fuso orario, le impostazioni di sicurezza.

Il più è fatto; al termine della procedura dovreste trovarvi di fronte il desktop di Windows. Non preoccupatevi se la risoluzione dello schermo non è quella giusta: è necessario installare i driver scaricati in precedenza, oppure, nel caso il vostro Mac OS X sia in versione Leopard o Snow Leopard, inserire il Dvd originale del sistema operativo. Nell’uno o nell’altro caso l’installazione dei driver dovrebbe iniziare automaticamente; se così non fosse, cercate il file setup.exe, che dovrebbe essere in una cartella denominata Windows Support. Durante l’installazione dei driver date sempre conferma alle eventuali finestre di dialogo che avvertono che il software non è certificato da Microsoft.

Dopo un ulteriore riavvio si è pronti a utilizzare Windows 7; è caldamente consigliato fare gli aggiornamenti software di Microsoft, compreso l’indispensabile Service Pack 2.

Sulla barra delle applicazioni, a fianco dell’orologio, è presente l’icona di Boot Camp che permette di personalizzare le impostazioni di tastiera e touchpad, nonché di scegliere quale partizione avviare di default. Verificate periodicamente gli aggiornamenti del software Boot Camp tramite l’utility Apple Software Update.

Il primo problema di utilizzo pratico può essere la tastiera, diversa da quella normalmente presente sui Pc con Windows. Abbiamo perciò illustrato in una tabella le varie corrispondenze e le combinazioni da usare per i tasti fisicamente assenti sulle tastiere Mac.

L’indiscutibile vantaggio di Boot Camp rispetto ad altre soluzioni basate su emulatori o macchine virtuali è che Windows può sfruttare tutta la potenza dell’hardware senza limitazioni. Il processore e il chispet grafico, ad esempio, funzionano alla stessa velocità  e con le stesse funzionalità  di qualsiasi altro Pc nato con Windows. L’accelerazione 3D della Cpu è presente nella sua interezza; tutti i componenti funzionano alla perfezione, tra cui l’interfaccia Bluetooth, la scheda di rete wireless, la webcam e le varie porte di espansione. Per quanto riguarda i dati, facciamo presente che Mac OS X può accedere ai file della partizione Windows solo in lettura e viceversa. La scrittura diretta non è possibile; per risolvere tale limite esiste un software non ufficiale che permette a Mac OS X l’accesso in lettura e in scrittura alle partizioni Ntfs di Windows, ma non ci sentiamo di consigliarlo. Più sicuro utilizzare un’unità  esterna formattata in formato FAT, accessibile in scrittura senza problemi sia da Windows sia da Mac. Oppure ci si può rivolgere al cloud, soluzione che ha anche altri pregi. (…)

Estratto dal numero 251 di febbraio 2012 ora in edicola