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Test: Radeon R9 295X2, grafica 4K con due Gpu raffreddate a liquido

Redazione | 1 Luglio 2014

AMD Gaming Vga

La configurazione Crossfire è costruita con l’ausilio di un bridge Pci Express che permette alle due Gpu di comunicare in […]

La configurazione Crossfire è costruita con l’ausilio di un bridge Pci Express che permette alle due Gpu di comunicare in modo locale e attraverso il bus Pci Express di sistema. Amd ha progressivamente abbandonato l’utilizzo del connettore proprietario Crossfire e anche nel caso della R9 295X2 è possibile utilizzare due schede all’interno dello stesso sistema; queste comunicheranno attraverso il bus Pci Express 3.0 di sistema, ovvero a quello che sulle piattaforme più recenti è gestito dal controller integrato all’interno della Cpu. Questo tipo di architettura permette di limitare al minimo i colli di bottiglia, soprattutto nelle configurazioni dalle prestazioni elevate.

Radeon R9 295X2 02

Sulla staffa posteriore sono presenti cinque uscite video: una in standard Dvi e quattro di tipo mini Displayport; in questo modo è garantita la massima flessibilità  con configurazioni Eyefinity a più monitor. Il connettore Dvi permette di collegare in modo semplice monitor di tipo standard, mentre i connettori mini Displayport possono essere impiegati per collegare cavi Displayport diretti, adattatori Hdmi o Dvi così come hub Displayport esterni.
L’architettura Hawaii

Ciascun modulo Gcn Compute Unit incorpora 64 stream processor, come già  avveniva per i moduli impiegati nell’architettura Southern Islands di Tahiti. Ogni Compute Unit è organizzata al suo interno con un singolo scheduler programmabile e condiviso che gestisce 4 unità  vettoriali Simd (Single Instruction Multiple Data) e un’unità  di calcolo scalare. Ogni unità  Simd contiene 16 stream processor e dispone di un registro vettoriale dedicato da 64 Kbyte, mentre l’unità  di calcolo scalare dispone di registri scalari per un totale di 4 Kbyte; all’interno del modulo Gcn Compute Unit sono presenti 64 Kbyte di memoria per lo scambio di dati (Local Data Share) e una cache di primo livello (L1) da 16 Kbyte.

A completare la struttura del modulo Gcn Compute Unit sono presenti 4 unità  di texture, ognuna delle quali è affiancata da 4 unità  per il fetch delle texture. Con questa generazione dell’architettura Graphics Core Next sono state introdotte funzionalità  come il supporto alle istruzioni Mqsad (Masked Quad Sum of Absolute Differences) e a funzioni vettoriali FP64 come Floor, Ceiling e Truncation.

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