30mila imprese milanesi fanno business sui social network; 8 su 10 hanno una presenza in rete, che va dal sito ufficiale alle newsletter e ben 753 aziende lavorano nel settore dell’e-commerce. Milano insomma si riconferma anche quest’anno la capitale delle nuove tecnologie, almeno stando ai dati diffusi dalla Camera di Commercio della capitale lombarda, frutto di una ricerca condotta in collaborazione con l’Università IULM e Fondazione Università IULM, sulla Social Media Ability su un campione di 700 imprese dei settori dei servizi.
La concentrazione più alta di presenze sul web è nel settore dell’editoria e della moda dove più del 55% delle imprese ha un sito Internet, ma a fare da spartiacque è anche la dimensione dell’attività : ad esempio l’85% degli hotel e ristoranti di grandi dimensioni ha un sito, così come il 94% delle multinazionali degli alimentari, mentre per le più piccole aziende la presenza scende al 9%.
Tra quanti scelgono di aprire un canale “social”, Facebook trionfa con l’80% delle adesioni. Segue YouTube (38,8%) alla pari con Linkedln, che precede Twitter (26,8%) e Flickr (18,5%). Ancora una volta emergono differenze tra i vari settori: i social network sono utilizzati da un quarto di imprese del settore editoriale (26,7%: oltre a Facebook si usa molto Twitter e blog): dal 23,6% del settore alimentare: dal 22,5% di hotel e ristoranti (soprattutto Linkedln), dal 20% del settore moda (YouTube molto diffuso) ma solo dal 2,5% del settore dell’arredamento.
Anche nel commercio elettronico Milano detiene il primato: nel 2012 si contano attive nell’ecommerce 753 imprese , il 15% in più rispetto al 2011. Nella capitale lombarda si realizza il 44% delle vendite on line di tutta la regione e l’8,4% su scala nazionale. Non solo nella regione c’è la percentuale più alta di chi compra on line: il 30% dei lombardi ha ordinato merce su Internet: 1 milione e 800.000 persone per la precisione, che rappresentano il 20% degli italiani dediti agli acquisti on line.
I generi più acquistati sono biglietti ferroviari e aerei (41,6%) e vacanze (39,6%) ma anche biglietti per spettacoli (30,8%), libri (28,1%), abiti e articoli sportivi (22,1%), software e videogiochi (16,7%).