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Assinform: l’ICT si scrolla di dosso la crisi

Redazione | 9 Marzo 2011

L’anteprima del Rapporto Assinform 2010 mostra una lenta ripresa del mercato informatico, trainato dal segmento dell’hardware in netto recupero e […]

L’anteprima del Rapporto Assinform 2010 mostra una lenta ripresa del mercato informatico, trainato dal segmento dell’hardware in netto recupero e da una generale diffusione delle nuove tecnologie digitali, Internet e smartphone in primis, a scapito delle TLC che invertono la tendenza e decrescono del 3%.

Ci sono segni di ripresa in questo 2010 che ha visto tutte le principali economie mondiali uscire dagli effetti della grande crisi del 2009 e riprendere, se pur a diverse velocità , la crescita economica: una su tutte la Germania che oggi fa da traino in Europa, con un PIL al 3,6%, mentre su scala globale è la Cina che guida la locomotiva, con una crescita del 10,3% del PIL. L’informatica mondiale vive di riflesso le stesse dinamiche, e riporta un + 4,9%, con alcuni paesi che hanno avuto una ripresa più spiccata, vedi sempre la Cina che cresce del 14%, mentre gli Stati Uniti solo del 5% e altri come il nostro, dove a fronte di una ripresa degli investimenti da parte delle imprese, il delta di crescita resta però ancora negativo: – 1,4% è il tasso di crescita dell’it per il 2010.

Ma ciò non toglie che dopo tre anni –dice Giancarlo Capitani amministratore delegato di NetConsulting, la società  che elabora i dati del Rapporto Assinform — l’IT per il 2011 tornerà  a crescere più del prodotto interno lordo: 1,3% contro l’1% previsto del PIL.
Il nostro mercato informatico resta sempre infatti il quarto comparto industriale italiano e nel 2010 ha vissuto un anno di luci e ombre: il tasso di crescita è stato come detto negativo (- 1,4%), ma per contro è tornata a crescere tutta la tecnologia di base: l’hardware ad esempio ha fatto un balzo dal -14% del 2009 al + 2,8% del 2010, pilotato dalla domanda di server e datacentre e dalla crescita dei PC + 15,7% in volumi per un totale di 8 milioni di PC venduti. E poi si registra il boom dei tablet: con 428.570 pezzi venduti rappresentano uno dei prodotti di maggior successo per il 2010, a scapito però dei netbook, la cui crescita è stata cannibalizzata e si è fermata a un + 7% rispetto all’80% dello scorso anno. E poi c’è tutto quell’ecosistema di tecnologie digitali che ruotano attorno a Internet e ai telefoni mobili e che rappresentano le voci a più alto tasso di crescita.

Stiamo parlando dei 4 milioni di smartphone venduti nel 2010 in Italia (il doppio rispetto all’anno precedente) del successo dei social network, dell’incremento della penetrazione Internet nelle famiglie: passato dal 39% al 49% dei 13 milioni di accessi broadband, dellacrescita del 19% della componente accessi in fibra e di quello che Paolo Angelucci, presidente Assinform, ha definito l’incremento podoroso del fatturato derivante dai servizi Internet nel nostro paese: + 7,4% , ancora più significativo se rapportato al costo per megabyte per secondo che diminuisce continuamente.
Internet è forse anche l’unica voce positiva nell’andamento di tutte le telecomunicazioni che quest’ultimo anno hanno sofferto di un generale rallentamento non solo sulla fonia fissa, ma anche su quella mobile, con -3.2%, segno di un mercato ormai saturo, dove forse i destini si giocano più sui servizi dati per Internet mobili e sugli application store, che non sulla vendita degli apparati. Le Sim attive nel nostro paese sono 95 milioni per 46,6 milioni di utenti, con una crescita dello 0,2% rispetto allo scorso anno. L’avvento degli operatori mobili virtuali (MVNO) non ha spostato di molto gli equilibri di mercato: sono 3 milioni e 700mila gli abbonati agli MVNO, con un leader Poste Mobili, che da solo conta 2 milioni di clienti.

Per il 2011 le previsioni di Assinform stimano una crescita dell’1,3% per il mercato italiano dell’informatica (quindi un valore pari a 18.677 milioni di euro) l’hardware dovrebbe continuare l’andamento positivo con il fenomeno tablet e le Tlc dovrebbero segnare una ripresa nel segmento dell’ultra broadband, visto gli investimenti in gioco sulle infrastrutture di rete ad alta velocità .
In questo contesto che ruolo giocano le imprese, che sono poi i principali attori attorno a cui ruota il Rapporto Assinform? Da un’indagine fatta sugli associati emerge che il 95% pensa di fatturare di più dell’anno precedente e il 40% delle aziende si dice disposta a spendere di più in tecnologia. In prima fila ci sono gli investimenti in cloud computing a cui guarda un’impresa su due. “Ma certo, dice Angelucci, senza una politica di sviluppo Paese non si va lontani e specie per le pmi è necessario un intervento di supporto organico agli investimenti”. Sono temi che Assinform ha messo sul piatto da tempo: diminuzione dell’Irap, credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo e massimo supporto all’implementazione del Codice dell’amministrazione digitale. E poi bisogna portare la fibra alle aziende, perché se sul fronte consumer l’adozione della banda larga, pur restando inferiore alla media europea, è tuttavia proseguita, nelle imprese è la fibra che deve arrivare. E quindi il rapporto con i carrier nei prossimi mesi sarà  determinante.