Lo storico programma, venerato da webmaster e webdesigner, non stacca il biglietto per il Creative Cloud e si concede un lungo, e indefinito, cammino verso il tramonto.
Adobe, compagnia leader per la grafica, il DTP e l’authoring digitale (il formato PDF è una sua creazione), con il lancio della nuova interazione della suite pluripremiata suite, ribattezzata Adobe Creative Cloud, non ha solo pensionato una numerazione, non ha solo dichiarato la morte della versione in scatola (il digital delivery imperat) ma, da quanto confermato in un post datato 6 maggio nel suo blog, ha deciso che Adobe Fireworks non verrà più aggiornato. La versione CS6 inclusa nella Creative Cloud, infatti, potrà beneficiare di aggiornamenti minori in caso di gravi bug o problemi di compatibilità ma resterà confinata a quel numero, il 6, per sempre.
Nonostante il programma sia considerato un must dai webdesigner ma anche dai webmaster tuttofare, la compagnia californiana non ha mai mostrato di credere nell’applicazione e l’ennesima conferma dall’estirpazione di ogni riferimento nel suo sito ufficiale (benché, lo ricordiamo, Fireworks sia incluso nella suite).
Ma anche dello stato comatoso in cui versa la pagina di supporto italiana, un meltdown di lingue a cui Dante appartiene solo di rimando:
La motivazione ufficiale è semplice quanto tombale: programma superfluo in quanto duplicante funzioni e funzionalità presenti negli altri pacchetti della suite.
Chi conosce Fireworks sa che non è così. E per certo anche Adobe che manda al patibolo un software eccelso e attuale ideato dalla storica Macromedia forse avrebbe fatto bene a pensarci ancora, prima di lasciare orfani, come fu con GoLive, tutti i suoi clienti.