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Corte UE: gli OS preinstallati su computer non sono un problema

Davide Micheli | 8 Settembre 2016

Secondo la Corte UE, la preinstallazione di sistemi operativi sui computer non comporta la violazione di alcuna normativa europea.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è espressa in termini chiari circa la vendita di computer sui quali siano già  stati preinstallati i sistemi operativi: la scelta commerciale non viola alcun tipo di normativa europea e, sempre secondo l’organo giudiziario comunitario, non si può desumere alcun tipo di manipolazione del comportamento economico dei consumatori derivante da questa policy commerciale dei costruttori.

La sentenza porta quindi alla conclusione una vicenda che ha avuto inizio in Francia nel corso del 2008: Vincent Deroo-Blanquart, acquistando un computer della Sony sul quale era preinstallato Windows Vista, si rifiutò di accettare il contratto di licenza per l’utente finale, richiedendo all’azienda giapponese di rimborsargli la parte di denaro pagato per la licenza del software preinstallato sulla macchina acquistata.

Il colosso nipponico, respingendo la richiesta, propose invece all’uomo il rimborso integrale del prezzo di acquisto, in cambio del reso del computer: a quel punto, Deroo-Blanquart ha spostato la contesa in sede giurisdizionale, con il risultato che la Corte di Cassazione francese si è poi rivolta alla Corte UE per ottenere un parere al riguardo, per comprendere se la pratica commerciale potesse essere veramente sleale come sostenuto dall’uomo.

La massima istanza giudiziaria francese ha pure richiesto un parere alla corte europea per sapere se l’assenza di indicazioni relative al prezzo dei software inclusi nel computer, potesse essere configurata una pratica commerciale ingannevole. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha respinto questa tesi di principio, rimandando poi al giudice nazionale l’analisi dei singoli casi sottoposti dai consumatori.