Successivo

News

CPU più prestanti con la cache Jenga

Damiano Ruggiero | 10 Luglio 2017

Cpu

Con ben si sa, i processori possiedono al loro interno una memoria locale dalle dimensioni moderate chiamata “cache”, il cui compito è quello di contenere i dati a cui si accede […]

Con ben si sa, i processori possiedono al loro interno una memoria locale dalle dimensioni moderate chiamata “cache”, il cui compito è quello di contenere i dati a cui si accede con maggior frequenza. La cosa utile della cache è l’impedimento al sistema di una continua comunicazione tra processore e RAM, che richiederebbe uno sforzo energetico e altresì un tempo di impiego decisamente elevato.

I processori moderni hanno generalmente tre livelli di cache (L1, L2, L3), ognuno dei quali ha una capacità  stabilita: qui la memoria locale deve rispondere al meglio su una serie di compiti differenti. Al Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del MIT hanno sviluppato un sistema cache, denominato Jenga, che crea nuove strutture specifiche per le app. “Quello che si vuole fare è prendere le risorse fisiche di memoria distribuite e costruire gerarchie specifiche per i programmi al fine di massimizzarne le prestazioni” ha dichiarato Daniel Sanchez, assistente professore del Department of Electrical Engineering and Computer Science del MIT. Questo per il semplice fatto che Jenga riesce a distinguere le diverse posizioni fisiche dei banchi di memoria, ed è in grado di calcolare come immagazzinare informazioni al fine di ridurre il tempo, anche se questo richieda la creazione di nuove gerarchie adatte alle necessità  dei singoli programmi. I ricercatori hanno eseguito un test prendendo in esame un processore con 36 core, e hanno riscontrato un notevole aumento delle prestazioni dal 20 al 30%, e allo stesso tempo una riduzione del consumo energetico dal 30 all’85% rispetto a chip con cache di dimensioni fisse.

Jenga è, in poche parole, un’evoluzione di Jigsaw, un sistema precedente anch’esso capace di allocare la cache al volo, ma non di costruire diverse gerarchie tra i livelli di cache. Si tratta dunque di un tecnologia decisamente potente, più di quanto sia mai stato creato finora.