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Digital economy a due velocità : l’Italia arranca, le previsioni di Assinform

Redazione | 20 Marzo 2013

Continua la crisi dell’informatica tradizionale che, dalle anticipazioni diffuse ieri dal Rapporto Assinform 2013, per il quinto anno consecutivo,  cala […]

Continua la crisi dell’informatica tradizionale che, dalle anticipazioni diffuse ieri dal Rapporto Assinform 2013, per il quinto anno consecutivo,  cala del 4% nel 2012, mentre il cosiddetto Global Digital Market registra tassi di crescita a due cifre e pesa ormai per il 4,9% del Prodotto interno lordo nazionale.

Lo sviluppo dei segmenti più legati al web e al mobile, dai contenuti digitali, alla pubblicità  on line, rappresenta l’unica area un po’ vitale ed è diventata parte integrante dell’economia italiana, con una crescita media del 7,5%, contribuendo così ai cambiamenti nello stile di vita e dei consumi. Crescono del +69,1% i tablet, si registra + 38,9% per gli smartphone, + 31,9% per smart Tv, +18% Internet delle cose, + 16,5% e reader, + 29% musica, tanto per citare i principali.

Purtroppo stando alle stime per il 2013, in assenza di interventi specifici strutturali, anche il Global Digital Market in Italia è destinato a una calo del – 3,6%, con l’ IT addirittura in caduta libera a – 5,8%.

La ricetta per invertire la tendenza sta, secondo Assinform, nell’accelerare il raggiungimento degli obiettivi di Agenda Digitale, con l’ingresso dell’Agenzia per l’Italia Digitale dentro Palazzo Chigi e nel rendere il credito d’imposta per la ricerca e l’innovazione una misura strutturale. C’è poi da risolvere il problema dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese e quello di dare linee di finanziamento alle aziende che investono in innovazione.

Se queste misura saranno seguite il calo del Global Digital Market per il 2013 potrebbe essere contenuto entro un -1,5%, ha detto Paolo Angelucci, presidente Assinform.

Anche perché alzando lo sguardo oltre confine, il valore dell’economia digitale ha ormai raggiunto il 6% del Pil mondiale e il Global Digital Market marcia a una velocità  di crescita del 5,2% a fronte di un’economia reale che cresce del 3,2%. A livello europeo gli andamenti sono più contenuti (+0,6% ) ma il peso sul Pil è sempre pari al 6,8% del Prodotto Interno Lordo europeo.

Purtroppo nel 2012 in Italia il Global Digital Market nel 2012 ha registrato un andamento con il segno meno: -1,8%, chiudendo con 68.141 milioni di euro.

Si stanno insomma definendo secondo Assinform, tre macro economie che viaggiano a diverse velocità  nel mondo: quella reale, quella digitale e e l’universo geosocial che integra il mondo mobile delle app con quello dei social network.

Sono questi ultimi due comparti a essere trainanti: ad esempio si registra + 40,9% per gli utenti a larga banda mobile nel mondo, pari ormai a 1 miliardo e 55 milioni di persone e + 41% nelle vendite di smartphone, salite a 686 milioni di unità .

Il mercato delle apps a livello mondiale conta 25 miliardi di dollari, + 62%, nel 2012 il valore era pari a 15 miliardi di dollari.

Il numero di app scaricate secondo le stime di NetConsulting sui dati Gartner e Gigaom Pro, nel 2013 sarà  pari a 52 miliardi, quasi il doppio rispetto al 2012 (35 miliardi). L’Italia è tutt’altro che indietro anche su questo fronte: l’economia dei social network può contare su 23 milioni di utilizzatori di Facebook, 17 milioni di visitatori unici su YouTube, 4 milioni di iscritti a Linkdln, 2,5 milioni di utenti registrati a Twitter e 1,6 milioni a Pinterest. E anche per quanto riguarda il mobile i tassi di crescita sono anche più alti: le vendite di smartphone in Italia nel 2012 hanno registrato + 62,1% con 8,6 milioni di unità  rilasciate.

Dove i conti non tornano è nell’informatica tradizionale e qui il quadro è davvero desolante: fa impressione il calo del mercato PC che come valore in unità  vendute è sceso da quasi 7 milioni e 500.000 pezzi del 2010 a 5 milioni e 342.000 del 2012. I Pc mobile si ritagliano ormai la fetta maggiore con 3 milioni e 811.000 unità  contro 1 milione e 500.000 dei desktop. Né va meglio per le telecomunicazioni (-3,5%) investite anch’esse da un calo nella vendita dei cellulari tradizionali.

Le previsioni di Assinform per il 2013 stimano ancora un calo dell’informatica compreso tra il – 5,8% e il- 3,6% nella migliore delle ipotesi, con un mercato che nel primo scenario passerebbe da 16.967 milioni di euro a 15.984 milioni e nel secondo a 16.357 milioni di euro.

Per le tlc si profila anche qui un andamento negativo che potrebbe oscillare tra – 5,5% (36.824 milioni di euro) e – 3,2% (37.729 miliioni di euro).

L’invito di Assinform alle imprese è solo uno: salire (in fretta)  sul treno dell’economia digitale e non stare alla finestra ad aspettare, rimandando investimenti e cambiamenti. Se tutto cambia, non si può restare immobili.