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e-book: negli Usa è già  cartello

Redazione | 3 Agosto 2010

Ebook

In America le autorità  regolatrici indagano sugli accordi presi da Amazon.com ed Apple con i principali editori per spuntare il […]

kindle iphoneIn America le autorità  regolatrici indagano sugli accordi presi da Amazon.com ed Apple con i principali editori per spuntare il miglior prezzo sugli e-book, accordi che di fatto bloccano la competizione sul mercato.
E’ il cosiddetto “agency model” che prevede che sia l’editore a fissare il prezzo del libro e che a lui vada il 70% del guadagno e il restante 30% al retailer. Ma questo scoraggia la competizione perché di fatto impone a tutti i siti di vendere quell’ e-book allo stesso prezzo. E le autorità  regolatrici negli Stati Uniti se ne stanno accorgendo. L’Ufficio Legale dello Stato del Connecticut ha scritto una lettera ad Amazon.com ed Apple per chiedere spiegazioni e oggi il Wall Street Journal dedica un articolo a questo tema. Gli accordi conclusi da Apple e Amazon.com con gli editori Macmillan, Simon&Schuster, Hachette, HarperCollins e Penguin bloccano il mercato perché impongono a questi ultimi di applicare il cosiddetto agency model e impediscono agli editori di applicare sconti più forti ad altri retailer se non a patto di fare lo stesso anche con Amazon.com ed Apple.
Il risultato è che i consumatori non possono avere prezzi competitivi e trovare un e-book a un prezzo migliore su un sito invece che su un altro. Per un mercato nascente, politiche di pricing così livellate rischiano di soffocare lo sviluppo stesso del settore.
Per la verità  quella dell’Attorney Office del Connecticut non è l’unica inchiesta in corso: sia il Dipartimento di Giustizia americano sia la Federal Trade Commission hanno avviato un’indagine su Apple per comportamento anticompetitivo relativamente al modello di business adottato per la musica on line con iTunes e per l’Apple Store con l’iPhone, e il dipartimento di Giustizia americano sarebbe intenzionato ad estendere l’inchiesta anche al settore degli e-book.
Ci sono anche editori che non hanno accettato il modello di business proposto da Amazon.com ed Apple sugli e-book: è il caso ad esempio di Random House del gruppo Bertelsmann che ha scelto il vecchio modello wholesale, ovvero in cui è il distributore (cioé i vari siti Internet) a fissare il prezzo al pubblico dell’e-book.
Con il risultato che i vari Amazon.com e Barnes and Nobles sui titoli Random house sono in perdita, visto che comunque hanno scelto di venderli a 9,99 dollari. Insomma c’è il rischio che anche sugli e-book gli editori e distributori facciano cartello, rendendo di fatto ingessato il mercato.