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Come far sparire le notizie scomode dal web

Redazione | 26 Aprile 2016

Il web e i motori di ricerca in particolare, sono diventati lo strumento principale per crearsi un’idea della reputazione di persone […]

Il web e i motori di ricerca in particolare, sono diventati lo strumento principale per crearsi un’idea della reputazione di persone o aziende. Si è soliti “googlare” il nome dell’azienda o del personaggio per scoprire chi è e cosa fanno. Quasi come se il web oggi fosse l’archivio delle imprese onorevoli o delle malefatte di qualsiasi personaggio pubblico o azienda. Ma se vi dicessimo che in realtà  è possibile manipolare quello che viene trovato sui motori di ricerca? Che le notizie scomode possono essere fatte sparire da Google?

Abbiamo chiesto l’opinione a un esperto di Brand Reputation che ci ha concesso un’interessante intervista, a patto di non rivelare il suo nome.

Come è nata l’idea di far sparire le notizie scomode dai motori di ricerca? È realmente possibile?

Sì, è assolutamente possibile ed è un’operazione compiuta più spesso di quanto non si pensi. Con l’avvento del web così alla portata di tutti, cercare online il nome di un personaggio o il nome di un’azienda per farsi un’idea su chi e cosa facciano (per valutare se fidarsi di loro o per assegnare eventuali compiti professionali e non solo) è ormai una consuetudine. Così come è possibile inserire recensioni false su Tripadvisor per hotel o ristoranti, è anche possibile intervenire per cambiare i risultati che si trovano sui motori di ricerca quando si cerca il nome di qualcuno o di qualche azienda.

Come è possibile far sparire notizie scomode dai motori di ricerca?

In realtà  non vengono completamente fatte sparire. Immagina una notizia pubblicata su un quotidiano nazionale, noi non possiamo intervenire direttamente per farla rimuovere (anche se attraverso un ufficio legale in certi casi è possibile provare a intervenire in questa direzione). Quello che noi esperti di brand reputation possiamo fare però è lavorare in modo che la notizia indesiderata non occupi le prime posizioni dei motori di ricerca, cioé farla “slittare” nelle pagine secondarie. Diciamo dopo la terza pagina di Google. Considera che la maggior parte degli utenti che consultano i risultati delle ricerche solitamente non supera la seconda o al massimo la terza pagina delle risposte di Google, statistiche alla mano.

Che significa far “slittare” le notizie?

Significa che è possibile inserire, prima delle notizie scomode, altri contenuti positivi o neutrali. In pratica possiamo posizionare notizie già  esistenti che recuperiamo su altri siti oppure creiamo nuovi contenuti che riusciamo a inserire prima di quelli “scomodi” che vogliamo far sparire dalle ricerche. Come ti dicevo non possiamo intervenire direttamente sui siti che hanno pubblicato notizie dannose per i nostri clienti (anche se a volte è possibile fare qualcosa, provate a vedere le notizie che per esempio Corriere.it nasconde agli utenti dei motori di ricerca: https://www.corriere.it/robots.txt le news che leggete dopo il termine “disallow” sono tutti testi che il giornale ha pubblicato ma per qualche motivo ha deciso di occultare a Google).

Ma i motori di ricerca non dovrebbero essere contrari a questo tipo di attività ?

I motori di ricerca fanno il loro compito: cercano di mostrare i contenuti più attinenti alla ricerca degli utenti. Noi ci adoperiamo proprio in tal senso, cerchiamo di creare contenuti che agli occhi dei motori  (spider o bot) siano più attinenti a discapito di quelli che vogliamo far sparire dalla vista, cioé quelli che i nostri clienti non gradiscono.

Proprio Google nel 2014 ha messo in pratica la sentenza della Corte di Giustizia Europea sul “Diritto all’Oblio“, ovvero che accetta – dietro segnalazione dell’interessato – di rimuovere dal proprio indice le notizie personali (condanne, atti di processo) non gradite. Come fare? Beh ve lo dico sapendo di rischiare di perdere parte delle mie attività : ecco il modulo da compilare per far sparire quello che non volete appaia su Google relativamente a una persona fisica: https://support.google.com/legal/contact/lr_eudpa?product=websearch.

Quante sono in Italia le agenzie specializzate nelle attività  di pulizia della reputazione online?

Quasi tutte le web agency più importanti potrebbero occuparsene tranquillamente, spesso però la questione non è solamente tecnica o di metodo, ma etica. Pur occupandoci di questo specifico mercato da qualche anno, ci siamo trovati spesso a discutere tra membri del team per decidere se accettare o meno determinati casi. Una cosa è cercare di nascondere notizie relative a piccoli eventi o inadempienze, ben altra cosa sono reati importanti o veri disastri. Dobbiamo fare i conti con la nostra etica o morale, si dice «business is business», ma spesso si prova un senso di disprezzo per possibili clienti, pur sapendo che se rifiutiamo questo lavoro di occultamento, non è difficile per i committenti trovare altre agenzie disposte a svolgerlo. Conosco professionisti che dopo un paio di anni, hanno smesso di offrire questo servizio perchè non volevano più nascondere notizie di un certo spessore (penale, morale e non solo).

Che giro di affari ha questo tipo di attività ?

Si tratta sempre di investimenti importanti, perché non è facilissimo riuscire nell’impresa. Dobbiamo spostare contenuti spesso di grandi giornali nelle pagine più profonde dei motori di ricerca, questo significa che il lavoro è decisamente articolato e ci vuole metodo e capacità . Un cliente medio può investire da 15.000 a 30.000 euro per il primo anno, ma non sono rari i casi in cui l’investimento per il primo anno è stato più del doppio. Più la notizia di base è rilevante più diventano numerosi i siti web che ne parlano e bisogna far sparire. Credo che il giro d’affari complessivo solo in Italia si qualche milione di euro.

Quali clienti di solito richiedono queste attività ?

È un’attività  che necessità  di due componenti molto rilevanti: la visibilità  del personaggio o azienda e la capacità  di spesa. In questi parametri puoi ben capire che entrano politici, imprenditori, personaggi dello sport e dello spettacolo.