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Generazioni connesse: un progetto per la sicurezza dei minori su Internet

Redazione | 5 Febbraio 2013

In occasione del Safer Internet Day 2013 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università  e della Ricerca ha presentato a Roma il progetto […]

In occasione del Safer Internet Day 2013 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università  e della Ricerca ha presentato a Roma il progetto Generazioni Connesse, per aiutare i più giovani a un utilizzo corretto e responsabile dei nuovi media e dei social network in primis. All’iniziativa partecipano anche l’Autorità  Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, la Cooperativa E.D.I. e il Movimento Difesa del Cittadino.

Il progetto è co-finanziato dalla Commissione Europea e prevede il finanziamento di interventi a livello europeo e nazionale, con la creazione di Safer Internet Centres, Centri nazionali per la sicurezza in rete.

Generazione Connesse prevede incontri di formazione in oltre 200 scuole italiane (tra primarie e secondarie di primo grado) e attività  di educazione con studenti, insegnanti e genitori, con l’obiettivo di raggiungere circa 70.00 persone tra docenti e studenti. Ci saranno anche interventi mirati alla prevenzione e al contrasto dell’abuso sessuale on line dei minori, con la creazione di reti regionali con la collaborazione della Polizia di Stato, degli uffici scolastici regionali, dei servizi del pubblico e privato sociale. Tra le proposte, c’è quella di istituire un servizio di helpline per supportare bambini, adolescenti e genitori in merito a esperienze negative da loro vissute o a problemi incontrati nell’utilizzo dei nuovi media.

Save The Chldren ha appena diffuso i risultati di una ricerca commissionata ad Ipsos sul tema del cyberbullismo. I dati parlano chiaro: il 72% degli adolescenti lo avverte come il fenomeno sociale più pericoloso del proprio tempo. Gli atti di intimidazione nell’era dei social network avvengono a mezzo diffusione di foto e immagini denigratorie (nel 59% dei casi) o tramite la creazione di gruppi contro (57%). Quattro ragazzi su 10 sono testimoni on line di atti di bullismo verso coetanei, percepiti come diversi per aspetto fisico (67% ) per orientamento sessuale (56%) o perché stranieri (43%). I genitori poi si stanno trasformando sempre più in sentinelle digitali: 46 madri su 100 conoscono la password di accesso al profilo del proprio figlio.

E sul tema del cyberbullismo  è stato realizzato anche il  video”Condividi chi”  diffuso oggi in occasione del Safer internet Day. Ve lo proponiamo qui di seguito.

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