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Google: le Accelerated mobile Pages per il web in genere

Davide Micheli | 4 Agosto 2016

Google

La società  di Mountain View sta lavorando per estendere l’utilizzo delle Accelerated Mobile Pages anche al mondo delle ricerche, dopo averle lanciate con le news.

L’esperienza utente ottimale nel mondo del web mobile, secondo quanto proposto finora dall’azienda di Mountain View, passa per l’introduzione delle AMP – le Accelerated Mobile Pages: questi elementi sono stati inseriti da Google inizialmente per le news, proponendo gli stessi come soluzione per assicurare un caricamento delle pagine quattro volte superiore alle normali pagine mobile, limitando il consumo di dati di 10 volte.

Ora, la società  di Sundar Pichai ha deciso di estendere l’utilizzo delle AMP anche nel suo principale settore di attività , quello delle ricerche: così, la fruizione del web a partire dagli smartphone, sarà  ancor più soddisfacente anche quando l’utente va semplicemente alla ricerca di qualche informazione e, dopo aver inserito una query, si trova di fronte a sé una serie di SERP a partire dalle quali esplorare i vari contenuti proposti da Big G in risposta.

A riportare la clamorosa notizia, è il portale TechCrunch, il quale sottolinea come le AMP non siano ormai utilizzate soltanto dagli editori online – così come inizialmente aveva proposto e pensato Google – bensì anche aziende attive in altri settori, come per esempio colossi dell’e-commerce o, ancora, società  che propongono servizi nell’entertainment, che vogliono subito catturare l’attenzione dell’utente sin da quando lo stesso naviga sul loro sito.

Al momento, i documenti realizzati secondo lo standard AMP sono circa 150 milioni ed appartengono a oltre 650.000 domini differenti che si trovano nell’indice di Google. Secondo quanto reso noto da Rudy Galfi, Product Manager della società  di Mountain View, tanti di questi file non sono riferibili a siti attivi nel campo dell’informazione.

Infine, sempre secondo il responsabile Google, l’introduzione del supporto AMP anche nelle ricerche non andrà  a rivoluzionare l’ordine in cui vengono restituiti i risultati in seguito ad una ricerca.