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Google Car: in arrivo il sistema di riconoscimento dei ciclisti

Davide Micheli | 12 Luglio 2016

Google

L’azienda di Mountain View ha realizzato un nuovo software in grado di individuare i ciclisti e, soprattutto, di interpretarne i gesti per capirne le intenzioni.

Il progetto per la mobilità  autonoma portato avanti da Google continua a inanellare progressi che arricchiscono la piattaforma dell’automobile che in futuro guiderà  da sola portando a spasso i propri passeggeri: dopo aver sviluppato uno software che permette alla Google Car di suonare correttamente il clacson a seconda delle circostanze, ora, la società  di Mountain View ha fatto un ulteriore passo avanti, realizzando una soluzione che permette al software di gestione dell’auto con guida autonoma di riconoscere i ciclisti e – soprattutto – i loro gesti.

La scelta di puntare su una soluzione tecnologica di questo tipo non è casuale: in effetti, sono tanti i collaboratori di Big G – e ovviamente non solo loro – che scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto, una soluzione pragmatica per muoversi in modo sostenibile. Tuttavia, i ciclisti – insieme con i pedoni – rientrano tra gli utenti più deboli della strada, motivo per il quale la società  di Mountain View ha deciso che fosse necessario pensare anche a loro. Che siano utenti della strada disciplinati o meno, le auto guidate da umani o da un’intelligenza artificiale si troveranno sempre a tu per tu con un ciclista o con un pedone che a differenza di un’altra auto dotata di elettronica di alto livello sono sprovvisti di dispositivi elettronici avanzati per comunicare con gli altri occupanti della sede stradale.

Grazie al nuovo software l’auto sarà  in grado di interpretare la gestualità  dei ciclisti – per esempio quando indicano con il braccio una svolta – facendo sì che la Google Car sia in grado di comprendere correttamente le loro intenzioni, adattando di conseguenza il suo percorso e la velocità  alle circostanze, esattamente come farebbe – o dovrebbe fare – nella stessa situazione una persona in carne ed ossa che si trovi al volante della sua automobile.

Sfruttando i veicoli e le infrastrutture, l’obiettivo è che l’automobile firmata Big G sia in grado di causare situazioni pericolose per gli utenti più deboli della strada: gli ingegneri hanno spiegato che, grazie ai sensori, la Google Car sarà  in grado di percepire se la presenza di un’auto parcheggiata con la portiera aperta – che sia d’ostacolo ad un ciclista – richieda all’auto di Big di adattare la velocità  e, al tempo stesso, di lasciare spazio alla bici per la manovra.