Torniamo a parlare del mondo di Big G, stavolta concentrandoci su una interessante novità che riguarda il mondo di Google Cloud Platform: l’azienda di Sundar Pichai, infatti, ha presentato due nuove API basate su machine learning, “Cloud Natural Language” e “Cloud Speech”, che sono ufficialmente messe a disposizione degli utenti in fase open beta.
La prima API – Google Cloud Natural Language – è stata realizzata da Google sfruttando gli sviluppi raggiunti nell’istruire la macchina a capire il linguaggio naturale. Consente l’interpretazione dei testi (in diverse lingue), a partire dall’analisi delle strutture e dei significati degli stessi, avendo la capacità di interagire inizialmente solo con contenuti redatti in spagnolo, giapponese e in inglese
All’interno di questa API si trovano strumenti come “Sentiment Analysis” – che permette di individuare il sentiment del contenuto; “Entity Recognition” – che trova elementi chiave del contenuto; “Syntax Analysis” – che si occupa di individuare le componenti del discorso, realizzando una struttura attraverso la quale sia possibile relazionare le diverse frasi che fanno parte del testo.
La seconda API, Cloud Speech, offre un sistema di conversione di tipo speech to text (vale a dire dal parlato allo scritto) capace di supportare più di 80 lingue differenti, ed è disponibile sia per le app come del resto per device IoT. Per il suo funzionamento, l’API fa utilizzo del sistema di riconoscimento vocale che sta alla base di altre soluzioni di Big G quali Google Search e Google Now.