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Hong Kong

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Google, Facebook e Twitter contro il governo di Hong Kong

Luca Colantuoni | 7 Luglio 2020

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Google, Facebook e Twitter non forniranno i dati degli utenti alle autorità di Hong Kong, in seguito all’approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale.

Google, Facebook e Twitter non risponderanno alle richieste di accesso ai dati degli utenti effettuate dalle autorità di Hong Kong, in seguito all’approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale imposta dal governo cinese. Una simile decisione è stata presa anche da Telegram, Zoom e ByteDance. Quest’ultima ha addirittura scelto di rimuovere l’app TikTok dagli store di Apple e Google, nonostante sia un’azienda di Pechino.

Hong Kong è una regione amministrativa speciale della Cina a partire dal 1 lugio 1997. Da quella data e fino al 2047 è in vigore il cosiddetto principio “un paese, due sistemi“, in base al quale la sovranità è cinese, ma rimane l’indipendenza per quanto riguarda leggi, governo ed economia, inclusi gli scambi commerciali con i paesi stranieri. Molti ritengono l’approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale porterà alla fine del principio, in quanto il controllo legislativo passerà nelle mani della Cina.

La legge punisce severamente quattro reati (secessione, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere) con pene fino a 10 anni di carcere e, in alcuni casi, con l’estradizione verso la Cina. Ad Hong Kong non esiste la censura di Internet (il famigerato Great Firewall), ma le autorità possono chiedere l’accesso agli account degli utenti sulle varie piattaforme social e la rimozione dei contenuti.

Facebook ha sospeso l’esame delle richieste provenienti dalle autorità di Hong Kong, in quanto deve prima valutare le conseguenze della nuova legge e l’eventuale violazione dei diritti umani, tra cui la libertà di espressione. Anche Google, Twitter e Telegram ignoreranno temporaneamente le richieste. Nel frattempo, Signal è salita al primo posto tra le app più scaricate.