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Google: dopo l’UE, anche l’Indonesia chiede le tasse arretrate

Davide Micheli | 21 Settembre 2016

Google

Dopo aver ricevuto la richiesta di pagamento di 13 miliardi dall’Unione Europea, ora, Mountain View si deve confrontare anche con la richiesta di pagamento delle tasse arretrate da parte dell’Indonesia.

Non è trascorso molto tempo da quando la società  di Mountain View si è dovuta confrontare con l’Unione Europea per questioni fiscali, con tanto di richiesta di rimborso di 13 miliardi di euro di “aiuti di stato” ottenuti attraverso il tax ruling in Irlanda, che ora per Google si apre un nuovo contenzioso fiscale con l’Indonesia, con il paese asiatico che batte cassa.

Secondo quanto è stato reso, l’autorità  fiscale della nazione orientale ha richiesto a Google il pagamento di ben cinque anni di tasse arretrate, che appunto il colosso di Mountain View non avrebbe pagato: e soltanto per il 2015, la società  di Sundar Pichai si sarebbe resa responsabile di un’evasione fiscale per un totale di ben 420 milioni di dollari, ai quali si sommerebbero gli anni precedenti.

Secondo l’amministrazione tributaria indonesia, il colosso statunitense avrebbe pagato un importo inferiore allo 0.1 percento dell’imposta che, in realtà , avrebbe dovuto pagare nel corso del 2015: dal canto suo, la divisione di Big G del paese, ha sottolineato che collabora con le autorità  fiscali e, inoltre, ha indicato di aver pagato tutte le imposte dovute al governo nazionale.

Se il fisco indonesiano dovesse riuscire a dimostrare l’evasione delle imposte, per Google potrebbe arrivare un conto molto salato, con sanzioni pari al quadruplo dell’imposta dovuta al paese: se per il 2015 Big G potrebbe pagare 420 milioni di dollari, per gli anni precedenti è difficile stabilire a quanto potrebbero ammontare le singole sanzioni irrogate al colosso statunitense.