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Google: lascia Amit Singhal. Cambiano le regole?

Redazione | 5 Febbraio 2016

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Cambio della guardia ai vertici di Google. Il vice presidente Amit Singhal, l’ingegnere software 46enne tra i principali artefici degli […]

Cambio della guardia ai vertici di Google. Il vice presidente Amit Singhal, l’ingegnere software 46enne tra i principali artefici degli algoritmi di ricerca, lascia la società . Nella sua posizione subentra John Giannandrea, un collega dalla solida esperienza nelle reti neurali e nell’apprendimento automatico, da anni nel team di sviluppo di Mountain View.

La lettura tra le righe dei diplomatici e tradizionali comunicati di addio e benvenuto lascia però intuire un importante passo compiuto dal management di Google, una decisione che nei prossimi mesi potrebbe cambiare la funzionalità  del principale motore di ricerca del pianeta e le direzioni del flusso di denaro che crea.

Il team del nuovo responsabile è quello che ha portato alla realizzazione del motore di ricerca RankBrain, basato su reti neurali. In pratica, a differenza del motore attuale basato su regole procedurali, il nuovo RankBrain usa i sistemi di apprendimento automatico per analizzare l’incredibile mole di dati visibile da Google per stabilire relazioni e priorità  tra informazioni, pagine e siti web.

RankBrain secondo quanto riportato da responsabili di Google è già  stato utilizzato per supportare la selezione degli annunci pubblicitari nel network gestito dalla società , ma solo in misura minore e sperimentale per dare priorità  ai risultati di ricerca che appaiono in risposta alle nostre interrogazioni.
Il dimissionario Amit Singhal sembra appartenesse alla componente più prudente dell’azienda, quella che voleva introdurre con misurata attenzione l’utilizzo delle reti neurali e di RankBrain nei risultati di ricerca. La sua dipartita e la nomina di chi invece ne è lo sviluppatore fa sospettare un maggiore interesse da parte di Google per queste tecnologie, che ormai per quanto complesse non sono più di frontiera.

Il nuovo responsabile del motore di ricerca, John Giannandrea. Fu nel team di sviluppo di Netscape e successivamente in General Magic.

Il nuovo responsabile del motore di ricerca, John Giannandrea. Fu nel team di sviluppo di Netscape e successivamente in General Magic.

C’è chi mette in guarda contro l’utilizzo dell’apprendimento artificiale in questa direzione, ed è un altro ex dipendente del team di ricerca di Google, Edmond Lau. Commentando la funzionalità  dei motori di ricerca sottolineava che la soluzione attuale, basata su un gruppo di regole determinate, è molto chiara e controllabile. Si possono aggiungere regole, sostituirne altre, cambiarne il peso ma di loro iniziativa le regole non si modificano da sole e i risultati per quanto complessi, sono certi. Un sistema ad autoapprendimento genera di continuo nuove relazioni, nuovi pesi, in una rete di valori così complessa e ampia che potrebbe essere impossibile, non tanto capirne il funzionamento, quanto tentare di correggerlo introducendo modifiche di cui difficilmente si potrebbe valutare appieno la portata.

Un motore di ricerca che impara da solo a porre in relazione i contenuti per dare risultati migliori potrebbe essere una grande opportunità  per Google. Di certo non siamo di fronte alla Skynet di Terminator, la rete senziente malvagia che nella finzione filmica stermina l’umanità , ma un po’ di inquietudine potrebbe venire a chi per mestiere deve rincorrere i posizionamenti nei risultati. Cosa succederebbe se le regole del SEO cambiassero ogni dieci millisecondi?