Tra le tante iniziative sviluppate dall’azienda di Mountain View a partire dall’uso di TensorFlow – la risorsa AI resa open source da Google nel corso del 2015 – Project Muze è l’ultima in ordine di tempo ad essere presentata al pubblico e, al di là del suo nome che non suggerisce molto circa la reale applicazione della stessa nella vita reale, rappresenta un curioso passo avanti per l’azienda americana in un comparto insolito.
Con Project Muze, infatti, Google punta – attraverso la collaborazione con Zalando – a trasformare qualunque utente in un potenziale fashion designer: sfruttando un’attività analitica increntrata sui dati relativi a colori, stili, tagli, texture e altri parametri relativi al lavoro svolto da oltre 600 trendsetter, Project Muze è in grado di fornire la sua assistenza per permettere agli utenti di creare una moda à la carte.
Dopo aver interrogato l’utente con alcuni quesiti mirati (tra i quali si trovano le proprie preferenze musicali, o ancora, lo stato d’animo attuale, gli stili prediletti e i generi che più si amano) Project Muze si mette all’opera e consente di genere un nuovo outfit in real time, risultato quindi del lavoro svolto da un’intelligenza artificiale, ma pur sempre tenendo conto delle particolarità dell’individuo affinché i vestiti siano in linea con i suoi desideri.