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Google Spaces, tutto condiviso tra amici e gruppi di lavoro

Redazione | 18 Maggio 2016

In attesa dell’evento Google I/O la società  di Mountain View presenta una nuova applicazione (o meglio un servizio web) per […]

In attesa dell’evento Google I/O la società  di Mountain View presenta una nuova applicazione (o meglio un servizio web) per la condivisione di link e contenuti multimediali tra amici e gruppi di lavoro.
Si chiama Spaces (forse il nome non è molto originale, c’è una funzione di OS X omonima) ed è descritto nelle sue funzionalità  sul blog di Google.

Spaces

Con Spaces è facile creare piccoli e grandi gruppi di persone che condividono gli stessi interessi, o che lavorano al medesimo progetto, e condividere con semplicità  articoli, pagine web, video e immagini senza uscire dall’applicazione che permette di accedere a Google Search, YouTube, Chrome in un solo ambiente. I partecipanti al gruppo possono quindi restare aggiornati sulle condivisioni senza perdere un bit e godendo delle funzioni di ricerca sulle condivisioni passate per individuare le informazioni.

Creare un gruppo è semplice come inviare un messaggio: in pochi passi si possono invitare i propri contatti e iniziare a distribuirsi informazioni.

La presentazione del nuovo servizio è quanto mai tempestiva, vista l’apertura dell’evento Google I/O. Spaces infatti verrà  pubblicamente messo alla prova in questa circostanza. Ogni sessione di Google I/O sarà  infatti associata a uno Spaces (a un gruppo) in modo che gli sviluppatori interessati ai singoli temi possano non solo ricevere documentazione, comunicazioni, commenti, ma anche incontrarsi tra di loro, seppure virtualmente, per collaborare potenzialmente a progetti comuni.

Google Spaces

Spaces è disponibile per le piattaforme Android e iOS, per desktop e via web per chiunque abbia un account Gmail.

Vedremo se Spaces supererà  questo test. Il servizio si inserisce in un mercato dove i tool di condivisione abbondano per diversi segmenti di utilizzo (dai gruppi di WhatsApp per utilizzo personale, alle condivisioni di Slack per i gruppi di lavoro) e in passato non sempre le funzionalità  social di Google hanno centrato il bersaglio.