L’inaugurazione del secondo Apple Store italiano avvenuta lo scorso sabato 5 settembre si è rivelata un evento di proporzioni superiori a molte attese, con una folla “oceanica” in attesa di entrare nel tempio Apple per eccellenza.
Il negozio in sé è fondamentalmente identico alla maggior parte di quelli che Apple ha aperto in tutto il mondo, e non ci soffermeremo troppo su questi dettagli. Basti sapere che sono presenti in esposizione (e in molteplici copie) tutti i prodotti Apple, utilizzabili dai clienti per rendersi conto direttamente del funzionamento di questi dispositivi.
L’Apple Store ufficiale si fa notare anche per la presenza del Genius Bar, in cui esperti Apple rispondono alle domande di novizi ed esperti sul funzionamento dei prodotti, dando consigli e risolvendo problemi. All’interno dell’Apple Store si terranno anche molti corsi dedicati al mondo della mela, la maggior parte dei quali gratuiti e disponibili previa prenotazione a questo indirizzo.
La stima del numero delle persone accorse all’evento non è francamente possibile, la facilità con cui si potrebbero dare numeri a casaccio ci impone di utilizzare un termine quantitativo indefinito al posto di un solo numero: “tantissime”. Facendo due chiacchiere con i responsabili dei negozi adiacenti, abituati ad aperture di nuove gallerie e centri commerciali, la risposta più utilizzata alla domanda relativa alla folla presente è stata: “così tanta gente non si è vista nemmeno all’inaugurazione di tutto il centro commerciale, figuriamoci per un solo negozio…”.
La coda, quasi interminabile, ha iniziato il proprio “pellegrinaggio” all’interno del negozio alle 10 in punto, con cori da stadio, conti alla rovescia (che nemmeno Capodanno…) e tanta, tanta, pazienza. Le dimensioni, pur ragguardevoli, del negozio, non hanno infatti permesso l’ingresso che a una piccolissima fetta di appassionati, mentre gli altri sono rimasti in coda aspettando pazientemente il proprio turno. Visti i valori in gioco gli ultimi della fila dovrebbero essere entrati ben oltre il primo pomeriggio.
Tutto questo potrà fare sorridere moltissimi, storcere il naso ad altri oppure (più difficilmente) lasciare indifferenti. Fatto sta che Apple ha costruito negli ultimi anni una comunità di fedelissimi disposti ad attendere ore ed ore in coda solamente per vedere l’apertura di un negozio come ne esistono centinaia sparsi per il mondo, contenente prodotti presentati ormai da diversi mesi e senza la presenza di nessun “personaggio” degno di nota, velina, calciatore o Steve Jobs che dir si voglia.
Per nessun altro negozio, di nessun marchio al mondo, si può vedere niente del genere se non in concomitanza con il lancio di un nuovo prodotto, di un nuovo capitolo di Harry Potter o con la presenza di Schumacher e la possibilità di fare un giro in Ferrari con lui.
La mia intenzione con queste poche righe non è di sminuire il lavoro marketing di Apple, ma bensì esaltarlo. A voler ben vedere non si può che lodare il reparto che studia tutto quanto ruota attorno al simbolo Apple, diventato oramai uno dei più famosi al mondo (informaticamente e musicalmente parlando).
In questo caso si trattava “solo” di un’inaugurazione. Ma quando Apple decide di scendere in campo la parola “solo” è da evitare…