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Hacker: ora sono le stampanti 3D ad esser prese di mira

Davide Micheli | 26 Ottobre 2016

Stampa

Gli hacker si interessano sempre più al mondo delle stampanti 3D, un comparto dove gli stessi pirati informatici possono causare danni davvero notevoli.

Diamo oggi uno sguardo su un universo particolarmente interessante qual è quello della stampa tridimensionale, prendendo in considerazione uno studio elaborato da un team di diversi esperti di sicurezza informatica di Singapore, Israle e Stati Uniti, i quali hanno messo in evidenza come le stampanti 3D rappresentino un nuovo fertile campo di azione per gli hacker.

Nel loro lavoro di ricerca, gli esperti hanno messo in evidenza come la produzione di componenti con la stampa 3D potrebbe essere compromessa appunto dall’attività  di cyber criminali, i quali, intromettendosi nel sistema di stampa, potrebbero arrivare anche a mettere a rischio la produzione di alcuni oggetti, esponendo gli utenti a potenziali pericoli.

Questo studio pone quindi l’accento su come, in determinati ambiti, le problematiche di sicurezza informatica potrebbero incidere sulla qualità  dei prodotti, come nell’esperimento fatto proprio dal team di esperti di sicurezza, i quali hanno hackerato una stampante 3D, con il risultato che la stessa ha prodotto un’elica per droni – esteticamente identica a tante altre impeccabili – inadatta ad essere utilizzata per far volare il quadricottero in modo sicuro.

L’elica si è infatti spezzata durante l’esperimento, dando una prova tangibile di come un hackeraggio di una stampante 3D possa avere ripercussioni tangibili nella vita di tutti i giorni. Il responsabile del team di ricercatori, Yuval Elovici, ha sottolineato come una sfida del futuro è proprio quella di proteggere in maniera più efficiente questi apparecchi da eventuali hackeraggi.

Entro il 2020, infatti, il fatturato del comparto della stampa in 3D raggiungerà  a livello globale i 21 miliardi di dollari.