AMD ha scelto, come da tempo preannunciato, la cornice del Ces 2009 di Las Vegas per il lancio in grande stile della nuova piattaforma Dragon e dei processori Phenom II, evoluzione diretta dei modelli finora in commercio.
AMD Dragon: il primo passo della nuova strategia Fusion
Oggi la casa di Sunnyvale annuncia la disponibilità della nuova serie di processori Phenom II, Cpu che riprendono fondamentalmente il progetto originale completandone lo sviluppo proponendosi finalmente come una reale alternativa dal punto di vista prezzo/prestazionale ai processori della concorrenza.
Se i primi Phenom si dovevano accontentare di prestazioni inferiori alle Cpu quad core di Intel, restando comunque competitivi sul mercato grazie a un prezzo d’acquisto decisamente inferiore, i nuovi modelli sanno raggiungere prestazioni molto buone, mantenendo comunque livelli di costo decisamente accessibili.
I nuovi processori si appoggiano al rinnovato processo produttivo a 45 nm introdotto da AMD per la prima volta sulle Cpu Opteron con core Shanghai, di cui abbiamo parlato a questo indirizzo. Per approfondimenti sul processo produttivo a 45 nm, decisamente diverso da quello utilizzato da Intel, vi rimandiamo invece a questo articolo.
AMD, con la propria tecnologia a 45 nm, è riuscita a superare le difficoltà incontrate con il precedente processo a 65 nm, che non ha mai permesso all’azienda di produrre processori con frequenze di lavoro molto elevate e contestualmente con un basso consumo e calore generato.
I primi processori Phenom X4, costruiti a 65 nm, hanno raggiunto la frequenza massima (in commercio) di 2,6 GHz e in condizioni di overclock non sono mai riusciti a offrire molto più di 3 GHz.
Con il nuovo processo a 45 nm AMD può permettersi di offrire al debutto dell’architettura una Cpu da 3 GHz, con possibilità di overclock molto elevate già mostrate in più occasioni pubbliche da overclocker selezionati dall’azienda stessa.
Il passaggio a 45 nm ha permesso ad AMD di incrementare notevolmente il numero di transistor presenti nelle Cpu, passando dai 450 milioni dei primi Phenom agli attuali 758 milioni, il tutto riuscendo anche a ridurre l’area coperta dal die, passata da 285 a 258 mm2.
Buona parte dei “nuovi” transistor è utilizzata per la cache L3, composta da quattro distinti blocchi configurati in maniera abbastanza particolare. AMD ha infatti dotato i processori di punta di 6 Mbyte di cache L3, suddivisa (in maniera fisica sul die, in maniera logica è un singolo blocco) in due blocchi da 2 Mbyte e due da 1 Mbyte. Questo permetterà all’azienda di offrire Cpu triple core o quad core di fascia più bassa disabilitando a scelta parte della cache. Resta, come sui precedenti modelli Phenom, la cache L2 da 512 Kbyte dedicata a ciascun core.
AMD presenta oggi due modelli: il Phenom II X4 940 BE e il Phenom II X4 920. Il primo, funzionante a 3 GHz, appartiene alla sottofamiglia Black Edition ed è di conseguenza dotato di un moltiplicatore di frequenza sbloccato. Il secondo lavora invece a 2,8 GHz. I processori attuali sono dedicati al socket AM2+ e integrano un memory controller Ddr2 con frequenza di clock di 1.066 MHz. In seguito l’azienda immetterà sul mercato nuovi modelli con supporto Ddr3, da abbinare a un nuovo socket ma retrocompatibili con le schede madri attuali.
Questi sono solo i dati principali, troverete come al solito un articolo esaustivo, con tanto di risultati prestazionali comparati sul numero 215 del mese di Febbraio di PC Professionale.