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CPU

Test: scheda madre Asus Rampage II Gene

Michele Braga | 29 Maggio 2009

Asus

La nuova Asus Rampage II Gene offre ai giocatori una piattaforma compatta, ma senza compromessi.

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Non tutti i videogiocatori possono permettersi una postazione ampia e spaziosa in grado di ospitare un monitor di grandi dimensioni e soprattutto un telaio in formato maxi. I produttori di sistemi barebone offrono valide soluzioni per realizzare sistemi da gioco compatti, ma nella maggior parte dei casi si è costretti a compromessi: la scelta dei componenti hardware interni è infatti limitata dalle caratteristiche del telaio e dai componenti già  presenti in esso (come ad esempio l’alimentatore e il dissipatore del processore). Asus offre con la Rampage II Gene un’alternativa che si candida come possibile soluzione definitiva: nel formato standard microAtx (24,4 x 24,4 cm) ha infatti concentrato tutto, o quasi, ciò che è presente sul modello di punta della sua linea Rog (Republic of Gamers) di schede madri per videogiocatori.

Questo nuovo modello compatto è indicato per realizzare desktop ad alte prestazioni in quanto incentrato sul chipset Intel X58 e quindi proposto a chi intende assemblare una configurazione dotata di un processore della famiglia Core i7. A differenza della maggior parte delle schede madri in che utilizzano questo formato, la piccola di casa Asus offre il massimo dell’espandibilità  in termini di memoria di sistema: è possibile installare fino a sei moduli di memoria Ddr 3 per sfruttare a piena capacità  il controller di memoria integrato nei processori Core i7. L’elevata superficie del Pcb utilizzata per gli zoccoli di memoria non ha però costretto a tagli drastici sul fronte dell’espandibilità  e delle funzionalità  integrate della piattaforma.

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I due slot Pci Express X16 permettono di realizzare configurazioni AMD Crossfire o Nvidia Sli, anche se con schede grafiche con ingombro di due slot si perde l’accesso all’unico slot Pci e a quello Pci Express in formato X4.
Il southbridge Intel Ich10R fornisce sei porte Serial Ata II interne orientate parallelamente al Pcb per facilitarne l’accesso anche dopo l’installazione di schede grafiche di grandi dimensioni. Il controller JBM363 fornisce una porta Serial Ata interna addizionale e una eSata presente sul pannello posteriore della scheda madre. Sempre il chip JBM363 aggiunge inoltre un canale Ide per fornire il supporto alle unità  ottiche con interfaccia parallela. Le sei porte Usb 2.0 integrate sono affiancate da una porta Firewire 400; le altre sei porte Usb 2.0 supportate dal chipset e la seconda porta Firewire 400 sono disponibili installando la staffa fornita a corredo. La connettività  esterna è completata da una singola interfaccia di rete di classe Gigabit gestita dal chip Realtek 8111C.
Per ovviare alle ridotte possibilità  di espansione Asus ha scelto quindi di fornire un’ampia dotazione di base che comprende anche un chip audio della famiglia SupremeFX X-Fi. Questo fornisce accesso alle tecnologie audio Creative senza costringere l’utente all’aggiunta di una scheda separata. Le uscite audio in questo caso sono quelle classiche in formato analogico e quella digitale con connessione ottica.
I circuiti di alimentazione della scheda madre implementano un sistema di alimentazione granulare per i diversi componenti chiave della piattaforma: il circuito di alimentazione del processore è del tipo a 8 fasi, mentre quelli dedicati alla memoria, all’interfaccia Qpi, al northbridge sono del tipo a 2 fasi. Questo permette di fornire ai diversi componenti una potenza regolata in modo dinamico in funzione dell’effettivo carico di lavoro. Ciò consente di regolare i consumi del sistema fornendo (e quindi consumando) potenza elettrica solo nella quantità  richiesta, abbattendo in questo modo gli sprechi energetici. La granularità  del circuito di alimentazione si abbina molto bene con le caratteristiche dei Core i7 che fanno della dinamicità  delle prestazioni uno dei loro principali punti di forza.

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Un’altra delle caratteristiche che la Rampage II Gene ha ereditato dalla sorella maggiore sono le ottime potenzialità  offerte in condizioni di overclock. L’utente ha pieno controllo di tutti i parametri operativi della scheda, oltre a uno strumento integrato che permette a chi è meno esperto di demandare al sistema la gestione in automatico dell’overclock. Il sistema di raffreddamento del chipset è di tipo passivo a tre elementi: uno è dedicato al southbridge Ich10R, uno al northbridge X58 e uno al circuito di alimentazione del processore.
La maggiore superficie radiante di quest’ultimo è utilizzata anche per smaltire parte del calore del northbridge che viene trasferito tra i due radiatori per mezzo di tubo a pompa di calore. Volendo cercare il pelo nell’uovo, la Rampage II Gene manca di una funzione rispetto alla sua sorella maggiore in formato Atx. A causa del minore spazio presente sulla superficie del Pcb, Asus ha eliminato l’Express Gate, ovvero il piccolo sistema operativo integrato in una memoria di tipo flash e che permette di avviare il sistema in pochi secondi fornendo accesso ad alcuni programmi come un browser web e messaggistica istantanea.

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Non manca invece l’utility EZ flash 2 che permette l’aggiornamento del Bios in pochi e semplici passi: è sufficiente scaricare la versione aggiornata di quest’ultimo su un pen drive Usb, avviare il sistema con la chiavetta inserita, entrare nel Bios e lanciare l’utility di aggiornamento.
Scegliendo un buon telaio pensato espressamente per il formato microAtx, come ad esempio il mini P180 di Antec, è possibile confezionare un desktop estremamente compatto, ma al tempo stesso altrettanto flessibile sul fronte dell’espandibilità .
Qualora si decidesse di realizzare un sistema compatto di fascia alta a partire da questa piattaforma ricordiamo di verificare attentamente che il telaio selezionato garantisca un raffreddamento sufficiente in funzione dell’hardware installato.

La prova

Abbiamo voluto saggiare le caratteristiche della Rampage II Gene installando componenti hardware che usiamo sui sistemi di riferimento di fascia alta. Il processore utilizzato è quindi l’Intel Core i7 965 Extreme a 3,2 GHz affiancato da 6 Gbyte di memoria Ddr 3 (Super Talent WA133UX6GB), dal disco Ssd Intel da 80 Gbyte (X25-M) e da una scheda grafica GeForce GTX285. I test sono stati eseguiti in ambiente operativo Microsoft Windows Vista Ultimate nella versione a 64 bit con Service Pack 1 e aggiornamenti tramite Windows Update.

La piccola di casa Asus si è dimostrata stabile in tutti i test e ha fornito prestazioni di alto livello. In questa particolare configurazione il disco allo stato solido ha fornito una notevole spinta nei benchmark Sysmark 2007 e PCMark Vantage per le sue elevate prestazioni in fase di lettura rispetto a un disco rigido di tipo standard.Ovviamente questa scheda di presta a realizzare configurazioni di fascia inferiore a quella da noi realizzata. Un Core i7 920, affiancato da un buon quantitativo di memoria e da un disco classico di buona qualità  sono in grado di fornire ottime prestazioni sia in ambito ludico, sia per un utilizzo a 360 gradi per il consumo o la produzione di contenuti standard e multimediali.
Il prezzo su strada è rilevante, in linea con i prodotti in formato Atx, ma la Rampage II Gene offre molto sia dal punto di vista delle prestazioni sia da quello delle funzionalità  integrate e dell’overclock.