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Il punto sulla fibra ottica alla FTTH Conference

Redazione | 11 Febbraio 2011

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Si è conclusa ieri l’edizione milanese della FTTH Conference, evento annuale promosso dall’ FTTH Council Europe, che ha raccolto a […]

Si è conclusa ieri l’edizione milanese della FTTH Conference, evento annuale promosso dall’ FTTH Council Europe, che ha raccolto a Milano 3.000 visitatori e più di 100 espositori da tutto il mondo. L’occasione era fare il punto sulla diffusione in Europa delle infrastrutture di rete a fibra ottica di tipo fiber to the home, una tecnologia che vede il nostro continente in ritardo rispetto ai paesi del Far East, con solo 3,9 milioni di abbonati (8 milioni se si conta anche la Russia) e 22 milioni e 300mila case passate, contro i 43 milioni di abbonati di Hong Kong, Giappone e Sud Corea. Il 2010 è stato però l’anno di svolta della fibra ottica in Europa e lo dimostra il tasso di crescita del +18% nelle adozioni di reti in fibra per gli ultimi sei mesi dell’anno. Molto hanno pesato le indicazioni giunte dalla Agenda Digitale della Commissione Europea in cui viene dato l’obiettivo di arrivare al 2020 con almeno il 50% delle case collegate a 100 Mbps. Per il momento a detenere i primi posti nella classifica dei paesi con la maggior penetrazione di reti FTTH ci sono più paesi emergenti che economie tradizionali: la Lituania è la prima nazione europea in classifica, seguita da Svezia ,Norvegia, Slovenia e Slovacchia, e dalla Turchia, dove i servizi di accesso alla fibra ottica erano stati lanciati alla fine del 2009 da una sussidiaria del più grande operatore mobile del paese (Turkcell) e dove si è raggiunta la quota di 200.000 abbonati, con la previsione di toccare 1 milione di abbonati a fine 2011. Portogallo e Lettonia sono altri due esempi di paesi in cui sono stati fatti forti investimenti sulle reti in fibra ottica proprio negli ultimi due anni (la rete dell’incumbent in Portogallo tocca 1 milioni di abitazioni).

Curiosamente nel ranking elaborato dall’FTTH Council Europe le economie più forti, come Germania, Spagna e Gran Bretagna sono quelle meno presenti sugli investimenti nelle reti di nuova generazione in fibra ottica, e nel novero va messa anche l’Italia, ferma a un tasso di penetrazione del 13% come numero di abbonati rispetto al numero totale di abitazioni cablate (poltre 2 milioni di case passate).
Il nostro paese, all’avanguardia nel 2000 con la rete Fastweb, deve rapidamente riguadagnare terreno, e forse la scelta dell’Italia come sede della FTTH Conference è stata dettata anche dalla volontà  di dare un impulso ai nostro paese. Il progetto Fibra per l’Italia in attesa da mesi di trovare un suo sbocco concreto potrebbe infatti decollare a breve. Proprio due giorni fa l’AgCom ha dato il suo ok alla commercializzazione dell’offerta a 100 Mbps da parte di Telecom Italia, a condizione che venga presentata un’analoga offerta wholesale agli Olo basata sul bitstream.
L’incumbent inoltre, ha stabilito l’Autority per la Garanzia nelle Comunicazioni, potrà  proporre il servizio solo nelle città  in cui siano già  presenti altre offerte NGN di operatori concorrenti e in queste non potrà  acquisire più di 40.000 clienti.