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Networking

IP Telephony: Cisco UC520

Redazione | 9 Giugno 2009

Il marchio Cisco e l’idea di network sono ormai da anni un binomio pressoché inscindibile. L’azienda americana ha reso la […]

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Il marchio Cisco e l’idea di network sono ormai da anni un binomio pressoché inscindibile. L’azienda americana ha reso la rete in qualche modo semplice, ma soprattutto stabile; e proprio in ambito di affidabilità  il colosso statunitense ha maturato nel corso degli anni un livello di assoluta eccellenza: alcune reti Cisco non vengono riavviate per anni, non solo grazie a Mtbf particolarmente elevati, ma soprattutto per merito della stretta simbiosi tra hardware e software che si traduce in una stabilità  del sistema complessivo di primo piano.
Nel campo della telefonia, l’affidabilità  assurge ad un livello ancor più importante: mentre sporadici cali di prestazioni o interruzioni di servizio in un collegamento dati sono tutto sommato tollerabili, non siamo in alcun modo disposti ad trovarci nella condizione di alzare la cornetta del telefono e non sentire il classico suono di libero o non poter chiamare o ricevere. La solidità  dei sistema di networking e di IP telephony Cisco deriva sia dalla qualità  dei componenti hardware utilizzati sia dalla stabilità  del sistema operativo, ormai collaudato e rodato in ogni suo dettaglio.
Possiamo ritrovare queste qualità  non solo nelle famiglie di prodotti per l’utenza enterprise, ma anche all’interno di Smart Business Communications System, la proposta Cisco per fornire i vantaggi della comunicazione unificata anche alle piccole e medie imprese. La piattaforma è in grado di gestire in modo unificato connettività  dati (anche wireless), sicurezza, voce e video riducendo al minimo i costi di ingresso e la difficoltà  di installazione e gestione.
La configurazione che Cisco ci ha fornito per le prove trova il suo cuore nello switch Catalyst Express 520, un appliance che funge da Pbx, switch, firewall, terminazione Vpn e access point Wi-Fi. Il modello è dotato in particolare di otto porte Lan, quattro Fxs e due Fxo di tipo ISDN, oltre alla tradizionale porta consolle, una interfaccia Wan per il collegamento al router e una porta ethernet per uplink. Sono presenti anche un’antenna per il collegamento Wi-Fi, uno slot che permette di alloggiare una scheda Compact Flash e un collegamento jack utile alla connessione di un dispositivo audio esterno per gestire la musica di attesa dell’impianto telefonico. Le otto porte Ethernet supportano lo standard PoE per l’alimentazione dei dispositivi tramite cavo Utp/Stp; si tratta di una tecnologia particolarmente utile in campo telefonico, permettendo di dimezzare di fatto i cablaggi verso i terminali VoIP sulla scrivania. Altro vantaggio, spesso trascurato, del PoE è la centralizzazione dell’alimentazione sull’armadio di derivazione che consente l’installazione di un gruppo di continuità  unico per garantire continuità  del collegamento anche in caso di black-out non solo alla struttura informatica ma anche all’impianto telefonico.
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La piattaforma in esame può gestire sino a 48 interni telefonici e 250 utenti che utilizzano connessione via cavo o wireless. La scocca dell’apparato mostra tutta la solidità  e la cura costruttiva: pur essendo tra gli apparati più piccoli della casa statunitense, risulta decisamente robusto. Oltre all’appliance, nella confezione sono presenti alcuni manuali cartacei, il Cd contenente il software di configurazione, un cavo ethernet e un cavo speciale per il collegamento consolle. La configurazione dell’apparato può avvenire infatti in due modi differenti: attraverso la collaudata interfaccia a linea di comando (che permette di fatto di controllare il sistema operativo IOS alla base di tutti i dispositivi Cisco) o ricorrendo alla ben più intuitiva interfaccia grafica del Cisco Configuration Assistant realizzata su piattaforma Java.
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La configurazione può tranquillamente essere svolta sfruttando il software grafico, ma chi ha delle buone basi di IOS non disdegnerà  la configurazione via terminale, più rapida anche se meno intuitiva. Realizzare una configurazione da zero non è opera banale, soprattutto se ci si avvicina al VoIP per la prima volta, ma la complessità  dell’operazione non va imputata a Cisco, bensì al numero di parametri da indicare per mettere in funzione la soluzione. L’interfaccia grafica impone una sorta di procedura guidata che aiuta gli utenti nella impostazione dei parametri relativi alla reti dati e a quella telefonica, sia tradizionale che VoIP; quando si intraprende un progetto di implementazione di questo tipo è bene realizzare su carta uno schema della configurazione che si vorrà  ottenere, i servizi che dovranno essere offerti, la sicurezza della rete, in modo da aver ben chiaro l’apparato che si desidera ottenere.
cisco-voto.pngPer quanto riguarda la sicurezza, è importante sottolineare che l’appliance Cisco può svolgere tra l’altro la mansione di firewall, assegnando a ciascuna porta permessi specifici; anche in quest’ottica avere uno schema progettuale chiaro permette di svolgere agevolmente il compito di configurazione, di verifica di eventuali guasti e gli interventi di manutenzione successivi. L’UC520 non si limita al ruolo di firewall, ma permette di mettere in opera configurazioni complesse, ad esempio per collegare uffici remoti rendendoli parte della rete locale attraverso una Vpn sfruttando poi l’apparato centrale anche per lo smistamento delle chiamate.
In termini prettamente telefonici, il sistema implementa tutte le più diffuse funzioni di controllo della chiamata (inoltro, messa in attesa, gruppi di risposta, tra le altre), può gestire sino a 48 caselle Voicemail, conferenze a tre e comunicazioni video, oltre a permettere di realizzare vere e proprie regole di instradamento (al pari di quelle di routing per i dati) per inoltrare e ricevere telefonate sia tramite linee tradizionali (analogiche o Isdn, a seconda delle interfacce acquistate) sia verso dei provider Sip.