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Smarthome

Amazon ora c’è anche versione Echo (RED)

Michele Braga | 19 Novembre 2020

Amazon Echo Smarthome

La prima volta di Amazon con Echo (RED). Il dispositivo per la smarthome che contribuisce al Fondo globale (RED).

La famiglia dei dispositivi Amazon per la smartphone si arricchisce di Echo (RED). Per la prima volta Amazon collabora con (RED), l’organizzazione no profit che raccoglie fondi per contribuire alla lotta contro HIV/AIDS, malaria e tubercolosi nell’Africa sub-Sahariana. Grazie a questa collaborazione parte del ricavato dalla vendita dell’Echo (RED) andrà a supporto delle attività svolte da (RED).

In particolare Amazon donerà 10 euro per ogni Echo (RED) venduto al Fondo globale che in questo momento sostiene, oltre ai programmi già indicati, anche la risposta sanitaria contro la pandemia da Covid-19per sostenere la risposta al COVID-19 .

Echo (RED)

L’Echo (RED) è una edizione limitata del dispositivo Echo di quarta generazione disponibile in Italia dallo scorso 22 ottobre. I nuovo Echo sono stati rinnovati sotto ogni punto di vista, a partire dalla forma che ora è sferica. All’interno i punti di contatto con la precedente versione sono davvero pochi e l’Echo di quarta generazione è migliore in ogni comparto.

L’Amazon Echo (RED) di quarta generazione offre come il modello Plus un hub ZigBee per la smarthome. Il prezzo d’acquisto è di 99,99 euro.
L’Amazon Echo (RED) di quarta generazione offre come il modello Plus un hub ZigBee per la smarthome. Il prezzo d’acquisto è di 99,99 euro.

Potete leggere la nostra anteprima sui dispositivi Amazon Echo di quarta generazione a questo link.

L’edizione limitata Echo (RED) è disponibile in Italia a partire da oggi a 99,99 euro, lo stesso prezzo dei modelli classici.

Chi è (RED)

(RED) è stata fondata nel 2006 da Bono e Bobby Shriver per coinvolgere aziende e persone nella lotta contro l’AIDS. (RED) costruisce delle collaborazioni con i principali marchi mondali per creare prodotti e servizi la cui vendita si trasforma in un contributo al fondo globale per la lotta all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria. Questi contributi sono quindi investiti in programmi specifici nell’Africa sub-Sahariana.