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Smarthome

Robot sottomarini per trovare ordigni sui fondali

Davide Micheli | 4 Ottobre 2016

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La Nato ha dato il via al test di alcuni robot sottomarini sviluppati dal CMRE Spezia che servono ad individuare la presenza di ordigni sui fondali marini.

La disponibilità  di soluzioni tecnologiche di ultima generazione all’interno degli eserciti, e delle forze di polizia, permette di esporre il meno possibile le persone a situazioni rischiose, individuando potenziali pericoli, come nel caso dei nuovi robot sottomarini realizzati presso il CMRE Spezia e di cui, proprio in questi giorni, la NATO ha annunciato l’inizio di una fase di test.

La sperimentazione – che interesserà  l’area di mare che si trova di fronte a Framura (proprio in Provincia di La Spezia) – dal nome Manex ’16, prevede l’uso della nave oceanografica Alliace, attraverso la quale appunto troverà  applicazione il nuovo sistema pensato per individuare la presenza di ordigni sui fondali marini in tutta sicurezza e con un maggior livello di accuratezza.

In modo particolare, l’esperimento dovrebbe consentire al CMRE Spezia di scoprire il potenziale derivante dalla sinergia tra i robot sottomarini – capaci di operare contemporaneamente con focus su più obiettivi, all’interno della stessa area: le macchine si chiamano Auvus, tra le quali si trova il prototipo Muscle, e sono in grado di svolgere diverse mansioni.

In primo luogo, si occupano di individuare, classificare e identificare la presenza degli oggetti sui fondali marini e, secondo quanto comunicato, nel corso del tempo acquisiranno l’intelligenza necessario a poter assumere autonomamente delle decisioni, svolgendo delle mansioni complicate – anche in coordinamento tra di loro – per ottenere tempi di intervento decisamente più brevi.

Questi test si svolgono in collaborazione con gli atenei di Bath, Herito Watt – entrambi nel Regno Unito; l’Università  di Bolzano e, infine, la Florida Atlantic University.