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Smarthome

Preceyes, il primo robot al mondo per operare gli occhi

Davide Micheli | 14 Settembre 2016

Smarthome

Torniamo ad occuparci nuovamente di robotica, considerando questa volta gli incredibili sviluppi ottenuti con Preceyes, una macchina – guidata da un chirurgo – con la quale è possibile eseguire operazioni agli occhi.

All’interno delle strutture ospedaliere dell’Università  di Oxford, secondo quanto riporta la BBC, un sacerdote settantenne – Bill Beaver – è stato sottoposto ad un’operazione all’occhio durante la quale, per la prima volta al mondo, si è fatto ricorso all’uso di un robot controllato ad un chirurgo per compiere il delicato intervento.

Grazie all’impiego del robot Preceyes – realizzato in Olanda, presso la Eindhoven University of Technology – è stato infatti possibile rimuovere una membrana dello spessore di un centesimo di millimetro dall’occhio del reverendo, con il chirurgo che attraverso l’impiego di un joystick e un touchscreen, è stato in grado di controllare in maniera accurata l’utilizzo di un ago di dimensioni piccolissime, operativo all’interno dell’occhio.

Attraverso un microscopio, quindi, è stato possibile monitorare in maniera impeccabile ogni singolo movimento, compiuto da Preceyes per il tramite di sette differenti motori – l’uno indipendente dall’altro – che peraltro permettono di neutralizzare eventuali errori nei movimenti dovuti dal tremolio delle mani, garantendo in questo senso una perfezione di altissimo livello durante l’intervento, anche a tutela della salute del paziente.

Nel caso del sacerdote, la macchina si è dovuta occupare di rimuovere una membrana cersciuta nell’occhio, in grado di esercitare una pressione al punto tale da bucare la retina, danneggiando la capacità  visiva. È interessante notare come l’intervento abbia impedito di causare emoraggie alla retina, sollevandola senza conseguenze.

Oltre a questo test, Preceyes sarà  usato in seguito per altri dodici interventi, per esaminare anche la possibilità  di usare il robot per eseguire iniezioni di liquido al di sotto della retina, per esempio nel caso di terapie con cellule staminali.