La seconda versione delle P5 riprende il design caratteristico della prima serie, con l’efficace snodo dei padiglioni dall’archetto che consente di ottenere il corretto angolo di posizionamento sulle orecchie.
Le cuffie sono di tipo sovraurale ed esercitano una discreta pressione sul padiglione per garantire la stabilità , caratteristica che può infastidire chi porta gli occhiali: il confort è inferiore rispetto alle circumaurali e si impone qualche pausa nell’ascolto prolungato. Il cavo in dotazione, piuttosto sottile, è sostituibile con un ingegnoso sistema di innesco a jack (interno alla cuffia anziché esterno) in maniera veloce rimuovendo i pad fissati magneticamente alla cuffia.
La cuffia non esibisce alcun limite verso gli estremi di gamma: gli acuti sono ben evidenti – forse un po’ troppo in certe occasioni, con gli archi e le note acute del piano che diventano un poco dure – mentre i bassi sono ben presenti, morbidi e sempre sotto controllo. Il punto di forza delle P5 è nella gamma media, molto definita e particolarmente appagante per le voci maschili e femminili.
Il fronte sonoro risente di una minima compressione che restringe la scena lateralmente, ma senza pregiudicare la posizione degli strumenti che rimangono ben distinti anche nella grande orchestra.
Tuttavia, l’impostazione timbrica generale e il punch ci ha fatto preferire le P5 con il Pop e il Rock piuttosto che con la classica.
La bassa impedenza le rende facilmente pilotabili e a volume soddisfacente con qualunque sorgente.
Marco Martinelli
+ PRO
Ottima dinamica
Gamma media molto dettagliata
Abbastanza leggere
– CONTRO
Tende a stringere sulle orecchie
Produttore: Bowers&Wilkins, https://www.bowers-wilkins.it
Euro 299,00 Iva inclusa
[box type=”shadow” ]Le nove cuffie in prova
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➜ B&W P5 Serie 2
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