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Come effettuare la manutenzione straordinaria dell’SSD

Redazione | 8 Gennaio 2015

Software Ssd

Un tool (software) per ogni disco Ogni produttore (o quasi) offre, insieme ai propri Ssd anche dei tool dedicati per […]

Un tool (software) per ogni disco

Ogni produttore (o quasi) offre, insieme ai propri Ssd anche dei tool dedicati per le operazioni più comuni di pulizia a e manutenzione, integrando spesso anche comandi dedicati propri di ogni prodotto. Intel, per esempio, offre il completissimo Intel Ssd Toolbox, che contiene strumenti diagnostici dedicati che vanno oltre i comuni parametri Smart e permettono di conoscere al meglio lo stato di salute del Pc.

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Presenta inoltre una sezione per l’ottimizzazione, in grado di disabilitare autonomamente i processi di Windows non utili agli Ssd e abilitare in ogni caso il comando Trim. Tra le funzioni è implementato anche il secure erase (per cancellare tutti i dati dal disco) e il refresh della memoria (per riportare il prodotto alle sue condizioni di performance inziali). Lo trovate a questo indirizzo: https://downloadcenter.intel.com/Detail_Desc.aspx?DwnldID=18455

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Samsung, il maggior produttore di Ssd in formato 2,5 pollici sul mercato, offre un tool molto simile nelle funzionalità , chiamato Samsung Magician. L’ultima versione, la 4.4 è disponibile a questo indirizzo: https://www.samsung.com/global/business/semiconductor/samsungssd/downloads.html e permette di gestire al meglio tutti gli Ssd della casa. Integrato troviamo anche un comodissimo benchmark per le prestazioni, che permette di verificare al meglio le potenzialità  del disco nel tempo.

Ocz propone un tool più semplice ma quasi altrettanto efficace: Ocz Toolbox (https://ocz.com/consumer/download/firmware) permette di verificare i parametri dei dischi, aggiornare il firmware ed effettuare il secure erase.
Kingston offre un tool ancora più basico, con poche opzioni utili soprattutto per il monitor del disco e per l’aggiornamento firmware. Lo potete scaricare qui: https://www.kingston.com/us/support/technical/sandforce_ssd_toolbox

Come verificare le prestazioni

L’usura di un disco allo stato solido ne degrada mediamente le prestazioni in scrittura. Per i motivi elencati all’inizio relativi alla modalità  di scrittura di un Ssd, ovvero che prima di scrivere in determinati settori questi devono essere svuotati (il che equivale a una scrittura di tutti zero in quell’area) la velocità  media su un disco “usato” decresce in maniera notevole. Se un disco nuovo raggiunge, in scrittura, picchi di oltre 500 Mbyte/s, non è raro constatare che gli stessi modelli, dopo qualche mese di utilizzo, si fermano a circa 200 Mbyte/s.

L’abilitazione del comando Trim dovrebbe mitigare enormemente il problema, “pulendo” elettronicamente le aree svuotate (ovvero scrivendo una serie di zero) sui settori logicamente svuotati in modo da essere pronto a scrivere i dati successivi. Il comando Trim utilizza però delle logiche atte a non inficiare la normale operatività . Se fosse sempre all’opera il disco si troverebbe costretto a un superlavoro, dividendosi tra i comandi normali e le richieste Trim. Per questo la logica di controllo interna impone la partenza del Trim dopo un certo periodo di inattività  del disco, solitamente da 5 a 15 minuti. Per permettere al sistema di elaborare tutte le richieste Trim presenti è utile dunque lasciare qualche periodo di riposo al sistema, in modo che il disco possa pulirsi da solo.

Per verificare le prestazioni prima e dopo è possibile utilizzare in prima istanza il software HD Tune, un utile tool di benchmark in grado di verificare sia le prestazioni sequenziali sia quelle in regime di lettura e scrittura casuale del disco Ssd. Questo tool ha inoltre una funzione interessantissima, ovvero quella di log dell’attività  sul disco. Nella sezione Disk Monitor è infatti possibile vedere quali programmi leggono o scrivono dati dal/sul disco, in modo da poter verificare se ci siano o meno degli accessi intensi non desiderati (e rendersi conto meglio di quali sono i reali compiti di un disco rigido).

Interessante soprattutto verificare come l’accesso a dati grandi 4 Kbyte sia quasi la regola, dato che solitamente questo tipo di accesso rappresenta oltre il 70% del totale, e che, anche in operatività  alquanto banali (navigazione Internet, videoscrittura, ascolto musica) la quantità  di dati letta e scritta da/su disco sia davvero grande. Merito dei sistemai operativi moderni, che, per accelerare al massimo le operazioni, sfruttano al massimo l’hardware a disposizione. Con gli Ssd si ottengono prestazioni eccezionali, ma bisogna prestare attenzione alla loro durata in un contesto del genere.
Davide Piumetti

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