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Come risolvere i problemi del Router Wi-Fi

Redazione | 19 Maggio 2014

Domanda:  Ho un router Wi-Fi Sitecom WLM-4550 sempre connesso a Internet e che uso per fornire i servizi di Rete […]

Domanda:  Ho un router Wi-Fi Sitecom WLM-4550 sempre connesso a Internet e che uso per fornire i servizi di Rete ai miei computer sia via cavo sia tramite Wi-Fi. Periodicamente, la connessione wireless diventa inutilizzabile e per ripristinarla devo spegnere e riaccendere l’apparecchio. Mi è stato detto che questo problema potrebbe dipendere dal surriscaldamento del chipset che gestisce i protocolli Ieee 802.11. Ho quindi provato a cambiare la posizione del router, assicurandomi che i fori d’aerazione non fossero ostruiti. Purtroppo, ciò non ha sortito l’effetto sperato. Dato che in futuro vorrei installare delle telecamere di sorveglianza senza fili, ho bisogno di una rete Wi-Fi assolutamente affidabile. Da cosa può dipendere il malfunzionamento e come posso risolverlo? 

Anche i router Wi-Fi più efficienti possono incontrare problemi  nella gestione di reti wireless molto affollate nella banda di frequenza a 2,4 GHz.

Anche i router Wi-Fi più efficienti possono incontrare problemi nella gestione di reti wireless molto affollate nella banda di frequenza a 2,4 GHz.

Risposta: Il surriscaldamento è una delle cause più frequenti di problemi di questo genere. I router sono ormai basati su tecnologie SoC (System on a chip), un unico integrato che contiene tutta l’elettronica necessaria a implementare sia i protocolli Adsl sia la gestione delle reti locali, cablate e senza fili. Nello stesso SoC c’è anche il processore che esegue le operazioni di traduzione degli indirizzi e di routing dei pacchetti. Proprio per l’elevata integrazione, non è raro che il chip possa surriscaldarsi e bloccare la connettività  ai dispositivi della rete locale. Questo problema avviene con maggiore frequenza nei router Wi-Fi di fascia bassa, nei quali il case è spesso di dimensioni ridotte e non provvisto di prese d’aria adeguate.

In passato, per risolvere questi malfunzionamenti spesso bastava smontare il coperchio del dispositivo e lasciare esposte all’aria le componenti elettroniche. Ora, la progettazione dei router Wi-Fi è migliorata e accorgimenti come quello descritto non sono più necessari, specialmente per i prodotti di fascia media e alta, come il Sitecom WLM-4550 del lettore.

Un altro problema che affligge i router Wi-Fi è che la tabella utilizzata per la traduzione degli indirizzi (Nat e routing) con l’andare del tempo si allunga a dismisura, costringendo il processore a ricerche prolungate ogni volta che deve individuare a quale indirizzo inoltrare un pacchetto. Tra le attività  che producono questi inconvenienti figurano i programmi peer-to-peer come eMule, BitTorrent e così via.

Nei router più economici, dotati di risorse hardware limitate, la tabella di traduzione degli indirizzi può occupare tutta la Ram disponibile, portando così al blocco del dispositivo. È sempre consigliabile, perciò, spegnere e riaccendere il router dopo qualche giorno di utilizzo: così facendo la tabella degli indirizzi si azzera, ripristinando la piena efficienza.

Riteniamo, però, che non sia nemmeno questa l’origine del problema per il Sitecom WLM-4550, perché quest’apparecchio è dotato di una quantità  di Ram adeguata e di un processore di buon livello.

Semmai, la perdita di funzionalità  della rete wireless potrebbe dipendere dall’affollamento della banda di frequenza dedicata a questo servizio. La maggior parte dei dispositivi Wi-Fi, al momento dell’accensione, esegue una scansione dei canali disponibili e sceglie la porzione di spettro elettromagnetico più sgombra e affidabile. Questa condizione può cambiare nel tempo, per esempio se vengono accesi altri access point oppure se si attivano le funzionalità  di tethering degli smartphone. Quest’ultima eventualità  è particolarmente ostica perché il dispositivo che genera la rete non è collocato in un punto fisso, ma può essere continuamente spostato (per rispondere a chiamate o per altri usi), rendendo ancor più complesse le operazioni di ricerca di una frequenza libera agli utenti delle reti Wi-Fi adiacenti.

I dispositivi con una gestione più raffinata dei protocolli Ieee 802.11 eseguono controlli periodici per evitare situazioni come quella descritta, ma la politica più comune consiste nel ricercare la frequenza ottimale solo al momento dell’accensione.  È per questo motivo che quando il lettore spegne e riaccende il router, con la ricerca di una nuova frequenza il funzionamento della rete wireless viene ripristinato. Purtroppo, in alcuni casi non è possibile modificare questi comportamenti dei dispositivi Wi-Fi. Invitiamo comunque il lettore a verificare che l’area geografica sia stata impostata correttamente nei menu di configurazione del router (ciò definisce la banda di frequenza disponibile), sia selezionata la larghezza di banda di 20 MHz che riduce la probabilità  di conflitto tra access point nelle zone in cui la banda a 2,4 GHz è più congestionata e a controllare tutti gli altri parametri relativi alla selezione automatica della frequenza operativa. Se nella propria zona l’affollamento della banda a 2,4 GHz è tale da non consentire un funzionamento affidabile, si potrà  valutare lo spostamento della propria rete wireless nella banda a 5 GHz. Purtroppo, quest’operazione richiede che tutti i dispositivi siano in grado di gestire questa modalità  operativa e non garantisce quindi la piena interoperabilità  con i dispositivi più datati.