Non solo in ufficio, dove ricopre un ruolo fondamentale e indispensabile, ma anche a casa: una stampante oppure − meglio ancora – una multifunzione, è tra le prime periferiche necessarie da integrare all’attrezzatura informatica. Chiunque, prima o poi, avverte la necessità di stampare documenti o fare fotocopie, per non parlare della comodità di trasferire su carta alcune delle foto preferite, magari appena scattate con lo smartphone: una semplice unità multifunzione a getto d’inchiostro, anche entry level o comunque di costo contenuto consente di effettuare queste operazioni con facilità e poco spesa, anche se questo secondo aspetto può rivelare insidie nascoste.
Mono o multifunzione?
Il mercato attuale delle periferiche di stampa è innegabilmente orientato alle unità multifunzione o Mfp, che vantano tre peculiarità essenziali rappresentate da integrazione, versatilità , ed efficienza: come evidenziamo sempre in occasione dei test di laboratorio, un’unità Mfp rappresenta uno strumento eccellente proprio per l’integrazione e la sinergia tra le componenti (scanner, stampante e anche fax per i modelli più accessoriati), tali da garantire efficienza, praticità e facilità d’uso migliori rispetto all’impiego di componenti separate. Evidentemente il mercato invoglia e premia questa soluzione, perché in effetti l’offerta di semplici stampanti è attualmente piuttosto ridotta se non addirittura pressoché nulla in ambito consumer: basta infatti sfogliare i volantini della grande distribuzione per rendersi immediatamente conto di come la maggior parte delle offerte riguardi multifunzione, soprattutto a getto d’inchiostro.
Tecnologia di stampa
Orientarsi nella scelta di una periferica di stampa non è facile, perché spesso vengono proposte unità apparentemente molto simili tanto nelle caratteristiche quanto nelle prestazioni; la frammentazione del mercato, l’ampia disponibilità di prodotti e i prezzi allineati all’interno della medesima categoria non aiutano certo l’utente, che si trova molto e volte spiazzato e prende decisioni non dettate dalle reali esigenze. Per evitare sbagli, è indispensabile fare una valutazione preventiva delle proprie esigenze, un compito che in ambito domestico/consumer è relativamente semplice e si concretizza nella stima della quantità e del tipo di stampe che si prevede di effettuare su base mensile. Queste semplici valutazioni consentiranno di effettuare una prima selezione e restringere l’interesse sulle periferiche e sula tecnologia di stampa più adatte. Sfogliando i volantini della grande distribuzione la prima cosa che salta all’occhio è l’offerta preponderante di inkjet, e la ragione è abbastanza evidente: in fascia bassa le Mfp a getto d’inchiostro sono più economiche, compatte, leggere e generalmente meglio equipaggiate delle controparti laser, pertanto certamente più adatte per gli ambienti domestici (anche a livello ecologico).
Attenzione ai costi di gestione
Come in tutte le cose, il prezzo d’acquisto costituisce un elemento determinante, che tuttavia in questo settore rimane comunque strettamente vincolato alla produttività : in buona sostanza, se stampate poche pagine al mese e qualche immagine ogni tanto , senza troppe pretese di resa fotografica, qualunque periferica in offerta si rivelerà più che adatta alle vostre esigenze; al contrario, una maggior produttività o l’esigenza di ottenere foto su carta di alta qualità richiederà una scelta più attenta sia per quanto riguarda la qualità di stampa sia, soprattutto, per i costi di gestione.
Come sanno bene (o dovrebbero sapere) i responsabili acquisti di uffici e grandi aziende, una periferica di stampa caratterizzata da un basso prezzo d’acquisto può nascondere insidie relative ai materiali di consumo, che penalizzano nel lungo periodo le spese di gestione. Un esempio su tutti: se prevedete di stampare molto o utilizzare la nuova multifunzione in qualità di fotocopiatrice, verificate attentamente tra le specifiche dell’apparecchio prescelto la dotazione iniziale di cartucce nonché la disponibilità di ricambi ad alta capacità . Sovente le periferiche entry level vengono vendute con consumabili a capacità ridotta, che impongono ulteriore spesa a breve termine per l’acquisto di nuovi ricambi, il cui costo non di rado è di poco inferiore al prezzo dell’intero apparecchio. D’altronde non è un segreto che, specialmente in fascia bassa, il vero ricavo del produttore non è nell’hardware ma bensì nei prodotti di consumo.
Il falso mito della velocità di stampa
Come per auto e moto, spesso ci lascia ingannare dal dato relativo alla velocità , che nel caso delle stampanti è un valore quanto mai ambiguo e non dovrebbe, soprattutto per l’utente consumer, costituire un elemento di preferenza. I valori forniti dai produttori rispecchiano raramente in toto la realtà , perché vengono rilevati in determinate condizioni di test e con specifici tipi di documenti e immagini non necessariamente rappresentativi delle nostre reali esigenze: nelle nostre prove di laboratorio, per esempio, raramente otteniamo prestazioni uguali a quelle dichiarate e solo nei migliori dei casi ci avviciniamo ai dati di targa. Con queste premesse, domandiamoci pertanto se ci cambierà qualcosa l’attesa di 20 secondi invece di 10 per la stampa di un documento e di una manciata di minuti per quelle poche foto che ogni tanto ci piace avere su carta, e se vale la pena pagare di più ridurre questi valori.