Nella maggior parte dei casi le funzioni di ripristino, come la Disc to Disc, si appoggiano a una tecnologia di clonazione del disco fisso. In pratica, il produttore del computer portatile ha eseguito l’installazione del sistema operativo su un esemplare del notebook e ha poi proceduto alla copia immagine del disco su tutti gli altri computer dello stesso tipo.
Questa copia immagine dell’installazione è poi fornita anche all’acquirente, in modo che in ogni momento abbia la facoltà di riportare il computer alla configurazione iniziale. In alcuni casi, l’archivio è fornito sotto forma di Dvd-Rom, in altri, invece, è memorizzato in una partizione nascosta del disco fisso. Trattandosi di un archivio che contiene l’immagine dell’intero hard disk, non è possibile aggiungervi o sostituire nulla al suo interno, perciò le tecniche per lo slipstream degli aggiornamenti del sistema operativo non sono applicabili partendo da questo tipo di file.
C’è però una procedura per raggiungere in maniera diversa lo stesso scopo: eseguire la funzione di ripristino riportando il computer alla configurazione iniziale, applicare tutti gli aggiornamenti disponibili da Windows Update di Microsoft e, alla fine, eseguire immediatamente una copia immagine dell’hard disk, da archiviare su un disco esterno o su supporto ottico.
Quando si avrà la necessità di ripristinare il sistema operativo basterà utilizzare questa copia immagine invece di quella fornita dal produttore.