Per installare un nuovo processore è ovviamente necessario rimuovere prima quello in uso. Per fare ciò, una volta fatto sufficiente spazio d’azione intorno al socket, si procede sganciando il dissipatore e il cavo di alimentazione della sua ventola di raffreddamento. Nel caso in cui il dissipatore fosse installato da parecchio tempo fategli eseguire delle piccole rotazioni in entrambi i sensi per ridurre l’aderenza sul processore; se questo dovesse rimane incollato al dissipatore correte il rischio di strapparlo dal socket ancora chiuso e di rovinare la piedinatura (ciò non può accadere se disponete di un Cpu con socket Lga775).
Una volta rimosso il dissipatore potete liberare la leva di serraggio del socket ed estrarre il vecchio processore. Riponetelo in modo che non si possa rovinare e preparatevi all’installazione della nuova unità . Fate corrispondere il triangolo dorato serigrafato sulla Cpu con quello intagliato nel socket della scheda madre. Prestate quindi molta attenzione perché una manovra sbagliata potrebbe danneggiare i contatti elettrici del processore o del socket. Una volta che la Cpu è installata in modo corretto, bloccatela riportando la leva del socket in posizione di serraggio.
A questo punto siete pronti per applicare un sottile velo di pasta termoconduttiva per assicurare una buona aderenza tra il processore e il dissipatore così da rendere il più uniforme possibile il trasferimento del calore tra i due elementi. Prima di installare il dissipatore eseguite una pulizia della superficie di contatto asportando i residui di materiale termoconduttivo risalenti al processore precedente. Potete aiutarvi con un panno di carta ed eventualmente un solvente che non lasci residui (ad esempio l’alcol isopropilico). In figura 6 e 7 potete osservare la differenza tra un dissipatore appena disinstallato e uno dopo l’operazione di pulizia.
Posizionate quindi il dissipatore sopra al processore e serratelo sul socket con i suoi elementi di ancoraggio. Se volete assicurarvi del buon contatto tra Cpu e dissipatore, potete liberarlo nuovamente e verificare l’impronta della pasta termoconduttiva sulla superficie di scambio termico di quest’ultimo.