Domanda: Un paio d’anni fa ho acquistato un tablet Nexus 7 di cui sono stato molto soddisfatto finché gli aggiornamenti del firmware hanno portato all’installazione di Android 5 (Lollipop). Non ho parole per descrivere la mia frustrazione. Il tablet è diventato lentissimo e spesso non riesce nemmeno a rilevare l’interazione con lo schermo tattile. A volte sembra davvero andare in letargo per alcuni minuti! Le app si bloccano, compreso quella per l’accesso al servizio Google Play. A nulla sono serviti vari tentativi con software che dovrebbero pulire o velocizzare il sistema operativo. Tra i dispositivi che utilizzo sono in possesso anche di un secondo tablet, un Samsung Note 8.0, che ora sembra un missile al confronto. Tutte le mie segnalazioni a Google o ai vari blog sono state inascoltate. Possibile che debba già dismettere questo dispositivo? È normale che ogni evoluzione del sistema operativo lo renda meno efficiente?
Risposta: La tradizione di assegnare nomi di dolciumi alle varie release del sistema operativo mobile di Google continua con la versione 5, che è conosciuta anche come Android Lollipop. Però, a differenza delle evoluzioni precedenti che hanno sempre apportato migliorie apprezzabili senza gravi controindicazioni, Android 5 ha lasciato molti utenti con l’amaro in bocca. Come evidenziato dal nostro lettore, in abbinamento ad alcune piattaforme hardware sono state segnalati rallentamenti e una generale diminuzione dell’affidabilità . In parte ciò è dovuto al fatto che in questa versione hanno fatto il loro debutto un grande numero di cambiamenti, tra i quali spiccano il nuovo linguaggio di definizione dell’interfaccia grafica Material Design e l’Android Runtime che sostituisce la precedente macchina virtuale Dalvik per l’esecuzione del codice Java.
Sono infine state implementate nuove strategie per l’ottimizzazione della durata della batteria, note con il nome di Project Volta. Il nuovo linguaggio di definizione dell’interfaccia grafica consentirà ai produttori di smartphone e tablet di personalizzare i loro dispositivi senza la necessità di inserire moduli proprietari e allo stesso tempo consentirà di integrare in qualsiasi interfaccia grafica gli altri servizi di Google come Gmail, YouTube, Google Drive, Google Docs, Sheets e Slides, Google Maps, il browser Chrome e altro ancora. Purtroppo questa maggiore flessibilità non è ottenuta a costo zero: di fatto Material Design è un layer che si sovrappone alle Api (application programming interface) preesistenti ed è inevitabile che aggiunga complessità , e quindi carico computazionale, al sistema operativo. Allo stesso modo l’Android Runtime modifica completamente la gestione delle applicazioni Java. La precedente macchina virtuale Dalvik adottava una strategia di compilazione Jit (Just-in-time) in base alla quale il codice Java veniva tradotto in un bytecode nativo al momento dell’esecuzione. Con l’Android Runtime, invece, si passa ad una traduzione Aot (Ahead-of-time) che trasforma ogni applicazione in un nuovo programma che può poi essere eseguito completamente in maniera nativa, con notevole guadagno delle prestazioni. La compilazione Aot rende inoltre più efficiente l’allocazione e il rilascio della memoria utilizzata dalle applicazioni Java e semplifica l’individuazione di eventuali bug, attraverso una corrispondenza diretta tra il codice originale e quello tradotto. Anche il Project Volta ha un impatto considerevole: con la nuova strategia di ottimizzazione è possibile gestire in maniera adeguata i dispositivi mobili multi-core dotati di alcuni processori specializzati per l’esecuzione ad alta efficienza e altri dedicati invece al risparmio energetico. Purtroppo questa nuova funzionalità richiede un certo grado di collaborazione da parte delle applicazioni che devono segnalare quando richiedono l’una o l’altra modalità operativa.
È quindi possibile che applicazioni sviluppate per le precedenti versioni di Android evidenzino problemi o malfunzionamenti quando vengono installate su Android 5. Per la risoluzione di queste incompatibilità sarà necessario l’intervento degli sviluppatori che dovranno rilasciare appositi aggiornamenti. Oltre a queste nuove funzionalità bisogna tenere presente che in Android 5 è stata riscritta, o comunque modificata, una percentuale rilevante del codice del sistema operativo ed è quindi inevitabile che si rendano necessari aggiustamenti e la rimozione di qualche bug. Sono infatti già state rilasciate la versione 5.1 e successivamente la patch 5.1.1. Nei gruppi di discussione sono state comunque segnalate una serie di procedure che possono risolvere (o quantomeno mitigare) i principali problemi.
Uno dei malfunzionamenti più frequenti riguarda la riproduzione dei video, compresi quelli in streaming da YouTube. Questo problema pare sia dovuto ad una nuova funzione di ottimizzazione della riproduzione chiamata NuPlayer. Questa opzione è reperibile nella sezione delle Impostazioni dedicata agli sviluppatori. Per accedere a questo menu è necessario entrare nella sezione About Phone delle Impostazioni e quindi premere sette volte con il dito sulla linea che riporta il numero di build del sistema operativo. Nella finestra che apparirà sarà possibile togliere il segno di spunta alla funzione NuPlayer e la riproduzione dei video sarà eseguita con la modalità precedente, eliminando l’incompatibilità . Un altro malfunzionamento che è stato più volte segnalato riguarda le connessioni Wi-Fi. Le impostazioni Ssid/Password presenti nel tablet prima dell’aggiornamento ad Android 5 potrebbero non funzionare più. In alcuni casi è sufficiente cancellare le informazioni relative alla rete Wi-Fi e reinserirle per risolvere il problema. In altri casi, invece, il problema è stato ricondotto ad alcune app che richiedono l’accesso alla connessione Wi-Fi in un modo che non è più supportato dalla nuova versione del sistema operativo. Infine alcuni utenti hanno riscontrato che la selezione automatica dei canali a 2,4 GHz o 5 GHz a volte non opera come previsto.
Per aggirare il problema in questi casi è sufficiente selezionare manualmente la banda di frequenza che si desidera utilizzare. Altri utenti, come il nostro lettore, hanno invece segnalato un generale rallentamento ed il blocco di alcune applicazioni che in passato funzionavano correttamente. A volte è sufficiente rimuovere le app malfunzionanti e reinstallarle da Google Play. Anche quando nel servizio di download di Google non è disponibile una versione più recente di quella già in uso, ripetendo l’installazione da Android 5 è possibile che vengano adottate impostazioni di default diverse, ripristinando così il corretto funzionamento dell’applicazione. Purtroppo sono stati segnalati anche alcuni casi in cui, dopo il caricamento di Android 5, per ripristinare il corretto funzionamento del tablet diventa inevitabile eseguire il cosiddetto “factory reset”.
Questa operazione rende necessario il ripristino del contenuto del dispositivo ma è molto efficace per riportare il dispositivo ad una efficienza ottimale. Ricordiamo che, nonostante si renda necessario reinstallare i file archiviati dall’utente, le app ed il software utilizzato in precedenza sarà caricato automaticamente dai servizi di sincronizzazione di Google, rendendo così l’operazione meno traumatica. Se anche dopo il ripristino delle impostazioni di fabbrica il tablet non fosse ancora in grado di operare in maniera soddisfacente, segnaliamo che nei forum dedicati ad Android è stata pubblicata la procedura che consente la reinstallazione di Android 4 (KitKat) sui dispositivi della famiglia Nexus. Il nostro lettore potrà quindi prendere in considerazione anche questa possibilità .