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Interfaccia grafica e caratteri danneggiati

Redazione | 20 Dicembre 2013

Asus

  Domanda: Vi scrivo per segnalare un problema in cui mi imbatto piuttosto spesso su un computer desktop basato su […]

 

Domanda: Vi scrivo per segnalare un problema in cui mi imbatto piuttosto spesso su un computer desktop basato su una scheda madre Asus Maximus IV Gene-Z, processore Core i7-2600K, due moduli di Ram Ddr3 da 4 Gbyte, unità  Ssd Vertex 3 da 60 Gbyte, disco fisso Seagate da 1 Tbyte, scheda grafica Msi R6970 Lightning e monitor Asus ML248. Il sistema operativo è Windows 7 Ultimate a 64 bit. In tutte le schermate di Windows (Esplora risorse, Office e così via), del browser web e durante la riproduzione di contenuti multimediali, i caratteri a video, i pixel ai bordi e quelli nelle zone di transizione del colore mostrano gravi artefatti che impediscono od ostacolano la lettura e la visione. Questo difetto, però, non si è mai manifestato durante l’esecuzione dei videogiochi. Ho già  aggiornato i driver della scheda grafica e della Gpu integrata nel chipset, ma non ho ottenuto miglioramenti. Ho anche notato che quando seleziono col cursore del mouse il testo o l’immagine rovinata, la parte evidenziata – e solo quella – diventa visibile in modo corretto. Al contrario, se scorro la schermata il difetto peggiora.

Le bitmap rovinate  dei caratteri sono il chiaro sintomo di un guasto hardware.

Le bitmap rovinate
dei caratteri sono il chiaro sintomo di un guasto hardware.

Risposta: Il difetto è evidente nelle schermate inviate dal lettore. L’alterazione dei caratteri indica che la bitmap che li rappresenta è stata danneggiata in uno dei passaggi che portano alla sua riproduzione sullo schermo. Il recupero della leggibilità  ottenuto con la selezione del testo è probabilmente dovuto al fatto che questa operazione impone di ridisegnare i caratteri più lentamente e solo in corrispondenza degli spostamenti del cursore. Al contrario, un rapido scorrimento del testo richiede un veloce aggiornamento del frame buffer e aggrava i sintomi. Poiché il lettore è riuscito a catturare una schermata usando la funzione Stampa schermo del sistema operativo, escludiamo che il malfunzionamento dipenda dal monitor o dal collegamento Dvi/Hdmi della scheda grafica. È anche improbabile che le alterazioni siano causate dal sistema operativo in quanto si presentano con frequenza irregolare. Gli altri componenti coinvolti nella riproduzione a schermo sono il processore, la Ram, il bus Pci Express e la scheda grafica con la sua memoria a bordo e per individuare la causa del malfunzionamento è necessario testarli in sequenza.

Nei processori della famiglia Core di Intel è integrata una Gpu che può essere utilizzata come adattatore grafico principale oppure, in presenza di una scheda video discreta, come alternativa a basso consumo quando non è richiesto un uso intensivo del rendering 3D. La Gpu integrata utilizza per le proprie funzioni la Ram centrale. Il primo test, perciò, è accertarsi con l’utilità  MemTest+ che la Ram operi correttamente. Di questo software è stata recentemente rilasciata la nuova versione 5.x, che ora supporta anche le nuove famiglie di processori Intel e AMD. Purtroppo, negli ultimi tempi sono state distribuite versioni alterate dell’applicazione, perciò il download dell’applicazione e degli aggiornamenti va eseguito solo dal sito web ufficiale www.memtest.org. MemTest+ è installabile anche su pendrive Usb o Cd-Rom avviabili. Ricordiamo che per ottenere un risultato attendibile è necessario che il controllo della memoria sia eseguito per diverse ore consecutive, preferibilmente per un’intera notte.

Se il software non evidenziasse difetti nella Ram si potrà  esaminare il componente successivo, il processore. Per questo test è preferibile disinstallare la scheda grafica discreta – se presente – dallo slot Pci Express, per essere certi che il computer operi solo con la Gpu integrata. Si potrà  così utilizzare un’utilità  come PassMark BurninTest (www.passmark.com) o Video Mem Stress Test, disponibile sia nella versione da eseguire all’interno del sistema operativo sia in modalità  stand-alone: si scaricano da vmst.sourceforge.net e vmtce.sourceforge.net. Durante i test diagnostici è fondamentale tenere sotto controllo la temperatura del processore per escludere che il malfunzionamento dipenda dal surriscaldamento.

Le Gpu sono sempre più simili a veri e propri processori. Sfruttando le tecnologie Cuda  e OpenCL, sono state sviluppate utilità  diagnostiche specifiche per la memoria video.

Le Gpu sono sempre più simili a veri e propri processori. Sfruttando le tecnologie Cuda
e OpenCL, sono state sviluppate utilità  diagnostiche specifiche per la memoria video.

Sarebbe anche interessante utilizzare il computer senza scheda grafica discreta per qualche giorno e verificare se le alterazioni dei caratteri si presentino anche con questa configurazione hardware. In questo caso, si potrà  escludere la scheda grafica dai componenti da verificare.

Accertata la piena funzionalità  della Gpu integrata, il malfunzionamento sarà  imputabile, molto probabilmente, alla scheda grafica discreta, che dovrà  essere reinstallata e analizzata.

Il primo consiglio è di pulire accuratamente lo slot Pci Express della motherboard e il pettine d’inserimento della scheda con uno spray pulisci contatti a secco. Ciò eviterà  falsi contatti sul bus e garantirà  l’integrità  dei dati in transito tra processore centrale e memoria video. La memoria dedicata alla scheda grafica è uno dei componenti più difficili da testare perché non rientra nello spazio d’indirizzamento accessibile alla Cpu e non può essere scritta e riletta per verificarne la funzionalità .

Per diagnosticare i problemi di quest’area di memoria, disponibile esclusivamente alla Gpu, finora ci si poteva affidare solo a strumenti che allocavano texture di grandi dimensioni, in modo che eventuali malfunzionamenti emergessero durante il rendering 3D. L’evoluzione delle Gpu, sempre più simili a veri e propri processori general purpose, ha permesso lo sviluppo di strumenti diagnostici specifici. Con la tecnologia Cuda (Compute unified device architecture), Nvidia è stata la prima a rendere disponibile una piattaforma di programmazione che sfrutta la grande potenza di calcolo dei propri processori per compiti diversi dalla grafica. Successivamente, anche altri produttori, tra cui ATI/AMD, Apple, Intel, Qualcomm, ARM e Samsung, si sono consorziati per sviluppare un framework alternativo, reso pubblico con il nome di OpenCL (Open computing language). Quest’ultimo è stato progettato per essere utilizzato su piattaforme hardware diverse e garantisce la portabilità  del codice da una Gpu all’altra. Il Cuda di Nvidia, invece, è una soluzione più vicina all’hardware e che consente al programmatore di gestire direttamente molte prerogative della Gpu.

Entrambi questi strumenti sono adeguati per eseguire un test della memoria grafica meno aleatorio di quanto avveniva in precedenza e alcuni sviluppatori hanno reso disponibili utility per questo scopo, scaricabili da simtk.org/home/memtest. MemTestG80 è la versione per Gpu Nvidia che usano la piattaforma Cuda, mentre MemTestCL è dedicata alle schede grafiche di altri produttori, in primo luogo la serie Radeon HD di ATI/AMD. Il lettore potrà  usare quest’ultimo strumento per testare la piena funzionalità  della propria scheda grafica. Anche in questo caso si dovranno tenere sotto controllo le temperature operative durante l’esecuzione della diagnostica per escludere che il problema dipenda dal raffreddamento non ottimale dell’hardware.

Se anche il test della memoria video non evidenziasse anomalie, è ancora possibile che il malfunzionamento sia imputabile al dispositivo incaricato di tradurre il frame buffer nel flusso di dati (analogico o digitale) necessario alla visualizzazione sul monitor. Purtroppo, questi guasti sono diagnosticabili solo con apparecchiature più complesse, perciò è necessario rivolgersi a un centro di assistenza tecnica autorizzato secondo i termini previsti dalla garanzia.