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Sostituzione dell’elettronica di un disco fisso

Redazione | 1 Febbraio 2014

Domanda: Ho letto la risposta “Disco fisso non rilevato all’accensione del computer” pubblicata nel numero 271 (Ottobre 2013) nella rubrica. Vorrei […]

Domanda: Ho letto la risposta “Disco fisso non rilevato all’accensione del computer” pubblicata nel numero 271 (Ottobre 2013) nella rubrica. Vorrei suggerire una soluzione alternativa: se il malfunzionamento del disco fisso fosse riconducibile a un problema di natura elettronica (non riconoscimento del disco) e non fisica (danni a testine, piattelli, motore), si potrebbe sostituire il circuito stampato acquistando un disco identico (se ancora reperibile sul mercato) e trapiantare questa parte sul drive danneggiato. Questa procedura ha costi molto bassi rispetto agli interventi di data recovery eseguiti da aziende specializzate e permette in caso di successo di recuperare la totalità  dei dati e avere a disposizione un nuovo disco, una volta rimontata la parte elettronica. Il solo prezzo da pagare è quello dell’acquisto di un altro esemplare dello stesso disco, oltre al tempo necessario per eseguire l’operazione. Naturalmente bisogna armarsi di pazienza e adottare tutte le precauzioni del caso, come per esempio scaricare l’elettricità  statica dal corpo prima di maneggiare il disco. Ho già  eseguito in un paio di occasioni questa procedura con successo, pertanto ritengo sia utile suggerirla a chi si trova in situazioni simili.

Sostituire  l'elettronica del disco fisso  è un'operazione complessa, ma che può essere utile per recuperare i dati da una memoria di massa danneggiata.

Sostituire l’elettronica del disco fisso è un’operazione complessa, ma che può essere utile per recuperare i dati da una memoria di massa danneggiata.

Risposta: La sostituzione dell’elettronica, pur essendo un’operazione praticabile, non è né semplice né priva di rischi. I produttori di hard disk aggiornano continuamente le loro memorie di massa allo scopo di mantenerle concorrenziali sul piano delle prestazioni e dell’affidabilità  e non è quindi raro che esemplari venduti con lo stesso numero di modello abbiano in realtà  differenze tali da renderli non interscambiabili. A volte è sufficiente un firmware diverso per cambiare la densità  di registrazione oppure per modificare completamente lo schema di archiviazione dei dati sui piattelli magnetici. In questi casi, il trapianto dell’elettronica sul disco danneggiato non produrrebbe il risultato sperato, anzi potrebbe rivelarsi potenzialmente dannosa e impedire successive operazioni da parte di ditte di data recovery professionali. Inoltre, in caso di fallimento della procedura, si dovrà  comunque procedere alla reinstallazione dell’elettronica sulla meccanica del disco appena acquistato. Anche questa operazione va eseguita con la massima cura e non è esente da rischi. Insomma, bisogna sempre valutare i pro e contro di questi interventi fai da te ed essere coscienti che invece di recuperare i dati si corre il rischio di ritrovarsi con due dischi danneggiati in maniera irreversibile. È per questo motivo che, pur avendo già  descritto questa possibilità  nella rubrica della Posta, la riteniamo una strada percorribile solo dagli utenti più esperti e pienamente coscienti di tutti i rischi insiti nell’operazione.