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L’amico “rivive” in chat sfruttando l’intelligenza artificiale

Davide Micheli | 11 Ottobre 2016

IA

Eugenia Kuyda, cofondatrice della startup russa Luka Inc, ha realizzato uno speciale chatbot che sfruttando l’intelligenza artificiale permette a chiunque di parlare con Roman Mazurenko, un imprenditore morto l’anno scorso in un incidente.

I più romantici, nel pensare alla comunicazione tra mondo dei vivi e quello dei morti, avranno subito pensato all’intramontabile pellicola “Ghost”, o ancora, alle tante “medium” che fungerebbero da ponte tra le due dimensioni: ma ora, l’intelligenza artificiale di un chatbot promette un’esperienza utente ancor più interessante, almeno per coloro che utilizzino l’app per iOS Luka.

Realizzata da Eugenia Kuyda (cofondatrice dell’omonima startup russa) per far rivivere il suo amico deceduto nel 2015 in un incidente stradale, l’imprenditore attivo nel mondo tecnologico Roman Mazurenko, l’applicazione utilizza più o meno 8’000 righe di messaggi dello stesso Roman, condivisi da familiari ed amici per tentare di farlo rivivere all’interno del chatbot.

Kuyda ha quindi proceduto a realizzare questa sorta di “proiezione virtuale” del suo amico che, grazie all’intelligenza artificiale, sarebbe stato “resuscitato” almeno nel mondo della chat, dove peraltro è possibile sfruttare tanti altri chatbot, che possono trasformarsi negli assistenti personali tascabili per compiere un gran numero di operazioni quotidiane.

Non tutti quanti – tra amici e conoscenti – sono concordi nel giudizio sui risultati ottenuti dal team nel ricreare attraverso il chatbot un’esperienza di chat con Roman Mazurenko: in alcuni casi, infatti, viene sottolineato come ci sia una certa affinità  tra le risposte date dall’intelligenza artificiale e ciò che avrebbe potuto dire il giovane imprenditore, mentre in altri no…

Se siete curiosi di scoprire di più sul mondo dei chatbot di Luka, date un’occhiata al seguente portale.