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Google: creatività  e intelligenza artificiale

Davide Micheli | 7 Giugno 2016

Google IA

Dal mondo dell’intelligenza artificiale di Google arriva una notizia interessante: il sistema di Big G, infatti, è stato in grado di comporre il primo brano totalmente realizzato dall’IA.

Anche le macchine hanno un cuore? Questa potrebbe essere la prima (e spontanea) domanda che ci potremmo porre, di fronte alle nuove evoluzioni compiute da Google nel mondo dell’intelligenza artificiale: in effetti, in quel di Mountain View stanno lavorando alacremente sullo sviluppo di competenze artistiche da parte del loro sistema di reti neurali, e i risultati di queste attività  fanno parte del cosiddetto Progetto Magenta.

I ricercatori dell’azienda californiana hanno sottoposto la loro creatura a tre diversi test di creatività , condotti in ambiti artistici differenti: sono infatti passati dalla musica alla pittura, passando anche attraverso la letteratura, con risultati che sono sicuramente interessanti, seppure il valore artistico sia in alcuni casi da ridimensionare, anche in ragione probabilmente della scarsa esperienza acquisita dall’intelligenza artificiale di Big G.

Per quanto riguarda la musica, l’IA di Google è stata in grado di comporre una linea melodica della durata di circa un minuto e mezzo, contraddistinta dall’uso di poche note: il risultato è frutto di una rielaborazione di quanto le reti neurali hanno ascoltato precedentemente. In seguito, la creazione è stata poi inserita – dai ricercatori – su una base ritmica e, secondo alcune testimonianze, la composizione sarebbe comunque molto semplice.

Nell’ambito pittorico, invece, i risultati del progetto Magenta sono stati migliori: la macchina è stata istradata alla creatività  attraverso l’osservazione di alcune fotografie e, i frutti di questa rielaborazione compiuta dall’intelligenza artificiale, sono stati peraltro battuti all’asta nella città  di San Francisco.

Infine, gli esperimenti condotti con la letteratura sono stati contraddistinti da risultati poco consistenti: l’intelligenza artificiale di Big G è stata infatti educata alla letteratura attraverso la lettura di più di 1800 romanzi del genere rosa, probabilmente con l’intento di sviluppare una componente più romantica all’interno delle reti neurali, ma la macchina ha prodotto delle poesie malinconiche poco interessanti.