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IoT per un’agricoltura smart capace di sfamare il mondo

Davide Micheli | 22 Agosto 2016

IoT

Secondo la FAO, entro il 2050 bisognerà  incrementare del 70 percento la produzione di cibo: per far fronte a questa necessità , entro quell’anno l’IoT e l’agricoltura smart potrebbero aiutare l’umanità  a compiere passi avanti verso l’efficienza.

Già  a più riprese, la FAO è intervenuta nel dibattito mondiale circa la necessità  di rivedere i modelli alimentari del mondo, per tentare di assicurare cibo per l’umanità  intera in modo ecosostenibile: stavolta, l’organizzazione dell’ONU ha indicato come, entro il 2050, la produzione di cibo dovrebbe crescere del 70 percento, per sfamare i 9.6 miliardi di persone, un obiettivo raggiungibile utilizzando l’IoT per rendere l’agricoltura smart.

Nel suo rapporto Libelium and Beecham Research, infatti, la FAO sottolinea come l’impiego di queste soluzioni tecnologiche potrebbe permettere di fare passi avanti significativi nella gestione dei processi produttivi, per raggiungere una maggior efficienza anche in questo campo, realizzando in questo modo un modello agricolo contraddistinto da una maggior precisione, sfruttando droni, sensori, aerei e GPS per produrre meglio e di più.

Grazie alla possibilità  di monitorare in tempo reale l’andamento delle attività  agricole, e ancora, sfruttando l’intelligenza artificiale per prevedere l’insorgenza di parassiti, malattie varie o condizioni meteo ed ambientali tali da mettere a repentaglio i raccolti, l’agricoltura dovrebbe compiere un significativo passo in avanti, assicurando livelli più elevati di produzione di cibo e, ancora, offrendo prodotti di alta qualità .