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Jawbone UP3 misura la frequenza cardiaca a risposo – Il Test

Giorgio Panzeri | 11 Gennaio 2016

Top di gamma della famiglia UP di Jawbone, l’UP3 ha in più una serie di sensori in grado di misurare anche il nostro livello di stress

L’UP3 di Jawbone è stato messo in vendita con molto ritardo sulla data del suo annuncio. In teoria avrebbe dovuto essere il prodotto di punta della società  (e lo è) in grado di fornire informazioni dettagliate sull’attività  fisica, lo stato di salute e la qualità  del sonno e in grado di registrare ogni tipo di attività  sportiva, compreso il nuoto. In realtà  ciò che ha rallentato l’immissione sul mercato dell’UP3 è stato proprio il grado di impermeabilizzazione: il prodotto può supportare l’acqua ma non l’immersione prolungata. In parole povere, potete fare la doccia senza toglierlo ma non potete usarlo quando andate a nuotare.

Dopo l’UP3 sono stati rilasciati l’UP2, meno completo del fratello maggiore, e l’UP4, disponibile sono negli Usa grazie ad un accordo con America Express con le stesse funzionalità  dell’UP3 a un prezzo inferiore ma in grado di approvare pagamenti conctact less (chiaramente legati ad Amex).

La particolarità  che distingue l’UP3 da tutti gli altri activity tracker di Jawbone è la serie di sensori a bioimpedenza per la misurazione del battito cardiaco, la temperatura della pelle e dell’ambiente circostante. Questi sensori installati all’interno del cinturino misurano la resistenza della pelle a minime scariche elettriche. Il funzionamento è simile a quello del cardiofrequenzimetro dei tapis roulant. L’UP3 non misura in modo continuativo e in tempo reale la frequenza cardiaca, come fanno per esempio i vari Fitbit Charge HR, Surge, molti smartwatch Android Weare o l’Apple Watch che rilevano la frequenza cardiaca grazie a diodi luminosi. L’UP3 effettua rilevazioni spot durante la giornata per fornire due dati importanti: la frequenza cardiaca a risposo e la frequenza cardiaca passiva. Di che cosa si tratta? Per frequenza cardiaca a riposo e quella passiva si intende il numero minimo di pulsazioni quando il corpo è pressoché a riposo assoluto. La prima viene misurata prima che ci si risvegli, in modo che il valore non sia influenzato da fattori come l’attività  fisica o il pensiero. La seconda, invece, viene misurata nell’arco della giornata mentre il corpo è immobile. Conoscere la propria frequenza cardiaca in queste circostanze può aiutare a valutare la propria salute generale, oltre a poter fissare degli obiettivi per una frequenza cardiaca appropriata. Abbassare la frequenza cardiaca a riposo o passiva (se fossero alte) può ridurre significativamente il rischio di infarto e ictus. Tenete presente che una normale frequenza cardiaca passiva dovrebbe essere compresa tra i 60 e i 100 battiti al minuto, anche se oltre i 90 battiti viene considerata elevata. Chi pratica attività  agonistica ha una frequenza cardiaca a riposo che rientra in un intervallo compreso tra i 40 e i 60 battiti al minuto.
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UP3 calcola proprio questo, non ci fornisce dati sul numero di battiti cardiaci mentre facciamo sport, ma analizza durante il giorno e la notte quando dormiamo, la nostra frequenza cardiaca a risposo. Quindi, non serve per valutare lo sforzo cardiaco mentre facciamo sport (corriamo, andiamo in bicicletta o nuotiamo), ma per capire come stiamo fisicamente e il livello di stress a cui siamo sottoposti. La rilevazione del battito cardiaco a riposo permette all’UP3 di valutare con più precisione anche come dormiamo, fornendoci i dati del sonno leggero, profondo e Rem, quest’ultimo importante perché è quello nel quale si verificano prevalentemente i sogni.

Materiali e dotazioni

La confezione dell’UP3 è molto elegante ma non è sicuramente ricca di accessori: oltre al bracciale sono presenti solo il cavo che si collega con un magnete al bracciale stesso e ha una porta Usb per la ricarica e la guida introduttiva. Non è presente l’alimentatore Usb. UP3 è disponibile in taglia unica per polsi da 140 sino a 190 mm. Le dimensioni sono di 220 x 12,2 mm con uno spessore che va da 9,3 a 3 millimetri nella parte più sottile. Il peso è di soli 29 grammi. I materiali sono di qualità , e mi sembra il minimo visto il costo non certo contenuto dell’oggetto (179 euro ufficiali). Il cinturino è in gomma TPU ipoallergenica, come quella utilizzata per uso medico, mentre l’involucro è alluminio anodizzato con meno dello 0,5% di nickel (Jawbone non vuole trovarsi con i problemi che avevano colpito il Fitbit Force ritirato dal mercato perché determinava irritazioni della pelle per la presenza di Nikel nel bracciale). Infine, gli elettrodi di rilevazione sono in acciaio inox rivestito in nitruro di titanio (TiN), un materiale ceramico estremamente duro, spesso usato per ricoprire l’acciaio migliorandone le proprietà  superficiali. Una delle mancanze dell’oggetto è sicuramente il display, per cui tutti i dati possono essere visualizzati solo tramite l’app disponibile per i vari sistemi operativi degli smartphone.

Funzionamento e autonomia

L’uso dell’UP3 è estremamente semplice. Si allaccia al polso e lo si dimentica. Fa tutto lui in autonomia. Con l’ultima versione del firmware, infatti, l’oggetto si accorge automaticamente se stiamo fermi, se ci muoviamo o se stiamo dormendo. Dalle nostre prove la rilevazione dei passi è abbastanza precisa (non ha un Gps integrato, per cui è sempre relativa), sicuramente comparabile a quella dei migliori activity tracker grazie anche al buon accelerometro a tre assi di cui dispone. L’UP3 registra passi effettuati, la distanza percorsa e le calorie bruciate. Il tutto grazie all’algoritmo che elabora i dati forniti dall’accelerometro. Se siamo troppo sedentari, l’UP3 dopo un certo periodo di “pigrizia” vibra per avvertirci che dobbiamo fare un po’ di attività  fisica.

Buona la rilevazione del sonno, grazie anche alla misura del battito cardiaco a risposo. Ottima anche la sveglia silenziosa (smart alarm), che ci sveglia con una vibrazione in una finestra temporale da noi impostata e valutata dal prodotto in base a come stiamo riposando (si imposta ora della sveglia e finestra dello Smart Alarm).

Il punto dolente del prodotto è la chiusura del cinturino. Rispetto all’UP24 e ai fratelli precedenti la nuova famiglia Up ha il cinturino in gomma con un gancio e relativa fibbia di ritenzione. Quando è indossato risulta molto più comodo rispetto alla vecchia famiglia UP e quasi non si sente al polso, ma muovendosi o correndo a volte il gancio fuoriesce dalla fibbia ed è facile perdere l’oggetto. E non è piacevole, visto anche il costo del prodotto. Jawbone sostiene che l’autonomia dell’oggetto sia di una settimana circa, ma dalle nostre prove si arriva a circa cinque giorni d’uso prima di doverlo collegare all’alimentazione. La batteria integrata è di 38nAh e il tempo di ricarica è di poco superiore all’ora.

Applicazione

L’app di Jawbone per valutare i risultati della nostra attività  fisica è disponibile per iOS, Android e Windows Phone (opzione interessante perché sono pochi gli activity tracker che hanno l’app per il sistema operativo di Microsoft). L’app è molto bella e completa. La sincronizzazione con il bracciale è quasi immediata appena si avvia. L’app registra ogni momento della nostra attività  quotidiana. Tutti i report sono visualizzati in un diario con una serie di grafici e prospetti statistici che rendono evidente la nostra tendenza. Una parte importante dell’esperienza d’uso dell’UP3 è demandata allenatore intelligente digitale, chiamato Smart Coach. Lo Smart Coach non solo è un motivatore che ci avverte e ci sprona nei periodi troppo tranquilli, ma analizzando i dati statistici registrati dal bracciale ci fornisce consigli su come raggiungere o migliorare i nostri obbiettivi. Si può registrare anche ciò che si mangia per avere un bilancio complessivo della calorie giornaliere. Devo dire che pur essendo una funzione interessante non l’ho mai usata a fondo perché totalmente manuale: devi ricordarti di farlo e non sempre ciò che mangi è nel database del software. Quindi non mi sento di dare un giudizio su questa funzione.

Rispetto a molti concorrenti manca l’archiviazione su una propria pagina Web dei dati acquisiti.

Conclusioni

Per concludere, cose ne peso di questo prodotto? È costoso ma si colloca sicuramente tra i migliori e più completi activity tracker sul mercato. Si comporta bene nel rilevamento dell’attività  fisica e del sonno, fornendo dati attendibili e particolareggiati. È il prodotto ideale per chi vuole tenere sotto controllo i parametri importanti della propria salute (anche i livelli di stress) e vuole essere stimolato a fare un po’ di attività . Molto interessante l’analisi delle frequenze cardiache a riposo e passiva.

Non è il prodotto giusto per chi fa sport, dove la visualizzazione del battito cardiaco in tempo reale (funzione non presente nell’UP3) permette di valutare, tramite le zone di frequenza cardiaca, il tipo di sforzo che si sta facendo. Per questo tipo di utenti sono molto meglio prodotti come il Fitbit Charge HR, il più completo (ha anche il Gps integrato) e costoso Surge o il Fenix 3 di Garmin specifico per l’outdoor. È anche vero che con un solo aggiornamento del firmware Jawbone potrebbe abilitare anche la rilevazione continua del battito cardiaco, ma poi la batteria durerebbe ancora almeno cinque giorni?

Non mi sono piaciuti il tipo di chiusura del bracciale che ogni tanto si sgancia da sola (durante le due settimane di prova mi è caduto tre volte) e l’assenza di un piccolo display su cui poter visualizzare i dati tracciati. Il prezzo di listino dell’Up3 è di 179,99 euro (presso l’euro store di Jawbone) ed è disponibile in sei colorazioni diverse. Su Amazon è possibile acquistarlo tra i 159 e i 179 euro a seconda del colore.