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La polizia tra gli stand del CeBIT

Davide Piumetti | 7 Marzo 2008

L’edizione 2008 del CeBIT ha visto nella polizia tedesca un insolito e inatteso protagonista. Una vasta operazione congiunta di 180 agenti e tre ispettori ha portato al sequestro di numerosi gadget e alla chiusura di qualche stand.

clipboard01.jpgL’edizione 2008 del CeBIT ha visto nella polizia tedesca un insolito e inatteso protagonista. Una vasta operazione congiunta di 180 agenti e tre ispettori ha portato al sequestro di numerosi gadget e alla chiusura di qualche stand. La motivazione ufficiale è stata subito diffusa dagli investigatori: numerose aziende avrebbero denunciato degli espositori per la violazione dei brevetti detenuti da altre compagnie oppure il mancato pagamento di royalties per lo sfruttamento degli stessi. Gli espositori coinvolti sono in totale 51: 24 cinesi, 12 taiwanesi, 9 tedeschi, 3 di Hong Kong, uno polacco, uno olandese e uno coreano.

Le irregolarità  sono state ravvisate suprattutto nei dispositivi elettronici come lettori Mp3 e Dvd recorder, quasi tutti prodotti senza il pagamento delle royalties per l’utilizzo della tecnologia impiegata.

La polizia locale ha affermato che quasi tutti gli espositori hanno collaborato senza interferire, solo una persona è stata trattenuta e interrogata dopo aver posto resistenza alle verifiche degli agenti.
Il fenomeno dei prodotti clone, o di quelli prodotti senza il permesso delle aziende detentrici dei brevetti, ha da tempo invaso il mercato, ma non si era mai spinto a questi livelli. “Produttori” di dispositivi falsificati, o irregolari secondo le norme dell’Unione europea, non dovrebbero nemmeno poter partecipare a esibizioni fieristiche importanti come il CeBIT.