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La realtà  aumentata entra in autofficina

Redazione | 29 Ottobre 2014

La realtà  aumentata entra in officina grazie a Epson e Texa. L’applicazione è basata sull’utilizzo degli occhiali intelligenti Epson Moverio […]

La realtà  aumentata entra in officina grazie a Epson e Texa. L’applicazione è basata sull’utilizzo degli occhiali intelligenti Epson Moverio BT-200 ed è stata sviluppata da Texa in collaborazione esclusiva con Epson Italia. La particolarità  di questa innovativa soluzione risiede nel fatto che, una volta in commercio, permetterà  ai meccanici di lavorare sui componenti della vettura senza distogliere lo sguardo verso lo strumento di diagnosi, perché tutti i dati necessari/utili saranno proiettati negli occhiali stessi, i quali oltretutto saranno anche in grado di rispondere ai comandi vocali. Altro aspetto significativo è quello della sicurezza: l’uso degli occhiali e delle informazioni di sicurezza ottenibili grazie alla realtà  aumentata diminuirà  infatti il rischio di operazioni pericolose, perché ogni punto critico apparirà  evidenziato da segnali che appaiono in sovraimpressione al meccanico.

Meccanico con Moverio nell'abitacolo 300dpi 15cmMa a cosa serve la realtà  aumentata in officina? Un problema che il meccanico si trova ad affrontare quotidianamente è la necessità  di lavorare sul veicolo alternando continuamente lo sguardo dalle proprie mani allo strumento di diagnosi, cosa particolarmente fastidiosa in caso di operazioni in spazi angusti come il cofano motore o il sottoscocca. L’uso degli occhiali Moverio BT-200 consentirà  al tecnico riparatore di guardare l’oggetto del suo lavoro in modo nuovo. La prova di un sensore, il collegamento e la misura con uno strumento Texa avverranno con una facilità  e comodità  mai provate in precedenza. Il tecnico potrà  regolare un sensore agendo con le mani sul suo posizionamento meccanico e contemporaneamente vedere sovrapposta alla scena l’informazione fornita dal software di diagnostica IDC4 Texa.