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L’America sdogana il jailbreaking

Redazione | 27 Luglio 2010

Le nuove regole volute dal Copyright Office rendono di fatto legale scaricare applicazioni e software diversi da quelli previsti dal […]

iPhone 4 biancoLe nuove regole volute dal Copyright Office rendono di fatto legale scaricare applicazioni e software diversi da quelli previsti dal costruttore (sia che si tratti di smartphone o di computer), qualora il fine sia l’interoperabilità  delle applicazioni. Si tratta di una serie di clausole che il Copyright Office statunitense ha introdotto come eccezioni al Digital Millenium Copyright Act, il maxi provvedimento che negli Stati Uniti regola e tutela il copyright e l’utilizzo di tutto il materiale da esso protetto.

La conseguenza più vistosa di queste nuove regole è la legalizzazione del cosiddetto “jailbreaking”, la sprotezione di fatto degli smartphone che consente di installare software diverso da quello previsto dal costruttore o anche semplicemente di cambiare il provider della connessione 3G. Secondo gli orientamenti del Copyright Office il jailbreaking rientrerebbe nel fair use, ovvero nel libero utilizzo di materiale protetto da copyright, una categoria, quella del fair use, sotto cui è stata fatta rientrare anche l’utilizzo di spezzoni video di Dvd a fine di remix o commenti.
Tra gli utenti degli iPhone il jailbreaking è ormai una pratica diffusa e secondo quanto riporta l’Electronic Frontier Foundation, sarebbero più di un milione coloro che hanno sprotetto il proprio iPhone o per cambiare operatore 3G o semplicemente per installare applicazioni diverse da quelle presenti nell’Apple Store su iTunes.
Apple naturalmente ha subito fatto sapere che sproteggere l’iPhone vuol dire invalidarne la garanzia oltre che mettere a serio repentaglio la sicurezza ed efficienza del dispositivo, incoraggiando la pirateria.