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LinkedIn imita Twitter e vara le spunte blu

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LinkedIn imita Twitter e vara le spunte blu

Andrea Sanna | 13 Aprile 2023

Esattamente come accaduto per Twitter, Instagram e altri social ora anche LinkedIn vara la possibilità delle spunte blu

Spunte blu anche su LinkedIn?

Svolta anche su LinkedIn. Esattamente come le altre principali piattaforme al mondo, anche il sito ha deciso di varare le spunte blu. Ma rispetto a Facebook, Instagram e Twitter non chiederà ai profili presenti dei pagamenti per ottenere il badge. Il che è già un cambiamento importante.

Come mai? Questo perché verrà associato a coloro che lo richiederanno al proprio datore di lavoro. Si tratta di un riconoscimento che possa in qualche modo attestare che il professionista è realmente ci dice di essere su LinkedIn.

Ci sono ben 3 modalità per poter verificare il proprio profilo. Quali? Eccole qui di seguito:

  • La prima grazie alla piattaforma di autenticazione Clear. Questa utilizza il numero della carta d’identità e un numero di telefono registrato negli Stati Uniti.
  • La seconda mediante un indirizzo e-mail aziendale.
  • la terza opzione invece è legata al servizio Entra di Microsoft. Si tratta di un sistema di accesso analogo a Outlook per le aziende.

Così LinkedIn evidenzierà le verifiche con la spunta blu e quella tramite e-mail aziendali è già presente per tutti gli utenti. Ma devono lavorare presso una delle 4.000 aziende supportate. Quella di Microsoft Entra invece sarà lanciata per fine aprile e a usufruirne saranno 2 milioni di membri. Poi sarà estesa. Ci sarà una versione standard e può funzionare su una varietà di sistemi d’identità.

Il vicepresidente della sicurezza delle identità di Microsoft, Alex Weinert, in un’intervista a The Verge ha spiegato riguardo a LinkedIn:

“L’autenticità online non è mai stata così importante. Abbiamo assistito a un costante aumento delle presentazioni fraudolente negli ultimi anni, con persone che fingono di essere qualcun altro. Abbiamo bisogno di un sistema che ci dia la validità del professionista con cui si sta parlando, anche per certificare la presenza di un’azienda online”.