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Lo smartphone modulare di Google fa passi in avanti

Pasquale Bruno | 15 Gennaio 2015

Project Ara è il nome in codice del progetto di smartphone componibile sviluppato inizialmente da Motorola e ora portato avanti […]

Project Ara è il nome in codice del progetto di smartphone componibile sviluppato inizialmente da Motorola e ora portato avanti da Google. Durante la seconda conferenza dedicata agli sviluppatori è stato mostrato un nuovo prototipo di questo smartphone, denominato Spiral 2.

Bernché non ancora perfettamente funzionante, la disponibilità  di questo prototipo è un segnale importante: lo smartphone modulare non è un progetto campato in aria ma è una realtà  in fase di completamento, tanto che Google prevede di portarlo sul mercato entro la seconda metà  dell’anno. All’inizo sarà  venduto soltanto in Porto Rico, in via sperimentale: tanti sono i problemi da risolvere anche a livello commerciale e logistico.

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A livello tecnico, Spiral 2 ha alcuni punti da migliorare: innanzitutto la durata della batteria, che ancora non riesce a coprire un’intera giornata; c’è da affinare anche il sistema di fissaggio dei moduli, che sarà  sia meccanico tramite una slitta, sia magnetico; infine si auspica una riduzione di peso e dimensioni, per ora decisamente superiori alla media.
Per gli sviluppatori Google ha preparato un Mdk (Module Developers Kit) con cui vuole invogliare a creare nuovi moduli hardware; al momento ce ne sono una decina, ma l’obiettivo è arrivare a 20-30 moduli per la data di lancio sul mercato.

I moduli sono installabili anche a caldo, cioè senza spegnere il telefono; vale anche per la batteria, dato che nel telaio principale c’è una piccola batteria di backup. L’idea di poter cambiare la batteria in pochi secondi, a telefono acceso, rende bene l’idea delle potenzialità  di questo telefono.

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Alla base dello Spiral 2 c’è un telaio principale con 12 slot posteriori per i vari moduli più lo slot anteriore per il display. Ogni modulo ha una struttura interna in metallo rivestita da una copertura in plastica, anche personalizzabile a piacimento con foto e finiture varie. È stata abbandonata la stampa 3D delle coperture in plastica, giudicata poco robusta, in favore di un procedimento industriale.
I moduli base sono quello relativo al processore, che può essere un Marvell 1928 o un più potente Nvidia Tegra K1; seguono poi  l’apparato radio (per ora solo 3G)  la batteria, il modulo Wi-Fi+Bluetooth, la porta Usb, il modulo antenne e la fotocamera, disponibile da 5, 13 o 20 Mpixel. Tanti altri moduli sono in sviluppo.

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Il display per ora è uno solo, un 4,5 pollici con tecnologia Ips e risoluzione di 1.280 x 720 pixel. È protetto da un vetro Gorilla Glass 3 e integra il microfono. È già  allo studio un display con risoluzione Full Hd; allo stato attuale dunque è possibile assemblare uno smartphone con caratteristiche variabili tra la fascia entry e quella media. Ma il bello di Project Ara è proprio questo: poter sostituire via via i moduli nel momento in cui si desiderano potenza e funzioni in più.